Siria. A Idlib si rischia la “più grande catastrofe umanitaria del 21esimo secolo”

Amici dei Bambini è sul territorio dal 2013. Non lasciamoli soli

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve “fermare definitivamente lo spargimento di sangue a Idlib”, governatorato della Siria nord-occidentale, dove da mesi infuriano i combattimenti tra governativi e ribelli. Altrimenti, si rischia la più grande catastrofe umanitaria del 21mo secolo. È quanto ha affermato il sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza dell’ONU, Mark Lowcock, intervenendo il 30 luglio al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Lowcock ha accusato i membri del Consiglio di sicurezza di aver “respinto tutti i precedenti avvertimenti e richieste” riguardo la situazione a Idlib, così come di “non aver fatto niente per 90 giorni mentre il massacro continua sotto i loro occhi”. Rivolgendosi direttamente ai rappresentanti degli Stati membri del Consiglio di sicurezza, Lowcock ha dichiarato: “Volete soltanto continuare a scrollare le spalle o volete ascoltare i bambini di Idlib e fare qualcosa?”.

La guerra in Siria dura da ormai otto interminabili anni. Le ultime cifre disponibili dicono che, dal 2011, questo conflitto ha provocato più di 370mila morti e ormai milioni di rifugiati. Se, tuttavia, la guerra sembra essere stata sedata in buona parte del Paese, con le truppe governative che hanno riconquistato vaste aree precedentemente conquistate da ribelli e jihadisti, dalla primavera di quest’anno il fronte caldo è diventato quello di Idlib, roccaforte controllata per circa il 60% dai jihadisti di Hayat Tahrir Al-Cham (sostanzialmente gli ex membri di Al Qaeda in Siria). La zona di Idlib, abitata da più di 3 milioni di abitanti e governata attraverso la legge islamica della sharia.

Così nonostante l’accordo tra Russia (che supporta il Governo) e Turchia (che supporta le truppe ribelli) per una zona di de-escalation, in primavera l’esercito siriano ha ripreso l’avanzata e i combattimenti feroci si susseguono senza sosta. A farne le spese sono purtroppo i bambini, tanto che anche papa Francesco si è rivolto al presidente siriano con un appello di pace.

Con la campagna “Non Lasciamoli Soli”, Ai.Bi. – Amici dei Bambini è presente dal 2013 in Siria, con interventi nelle province di Aleppo, Homs e Damasco oltre che proprio nella zona calda di Idlib, fornendo supporto alimentare grazie a un forno realizzato in collaborazione con l’associazione locale Kid’s Paradise.

Anche tu puoi aiutare Ai.Bi. a ricostruire le speranze del popolo e, soprattutto, dei bimbi siriani, supportando i progetti in Siria e i piccoli siriani vittime della guerra.