Siria: Amal nasce con un proiettile in testa ma si salva. Come lei tutti i bambini in fuga hanno diritto alla speranza: ecco come fare a donargliela

bambini profughiIn arabo “amal” significa speranza. Non poteva che chiamarsi così la bambina colpita da un proiettile ancora prima di nascere e miracolosamente salvata dai medici dell’ospedale di Aleppo, in Siria. Una storia che dimostra come si possa sempre riuscire a non smarrire  la speranza, “amal” appunto, anche se ci si ritrova al centro dell’inferno.

Un inferno chiamato Siria, che da 4 anni e mezzo è insanguinata da una terribile guerra civile e da atrocità di ogni sorta. È in questa polveriera che la mamma di Amal rimane coinvolta in un attacco missilistico nella città di Aleppo. La donna viene colpita e la scheggia di un proiettile raggiunge la testa della piccola, che si trova ancora nel  suo grembo e si prepara a venire al mondo. A questo punto i medici dell’Aleppo City Medical Council capiscono che c’è una sola cosa da fare nel disperato tentativo di salvare la vita alla piccola: farla nascere e sottoporla a un’eccezionale operazione chirurgica. Alla donna viene praticato un cesareo d’urgenza e Amal viene al mondo. Ma la parte più difficile deve ancora venire. Appena uscita dal grembo materno, i medici riescono a rianimarla praticandole un massaggio, quindi l’operazione per l’estrazione della scheggia. L’intervento riesce perfettamente e ora la bambina sta bene. Sono stati gli stessi medici a proporre di chiamarla Amal, perché la sua storia sia di esempio per un popolo allo stremo come quello siriano, a cui la guerra ha tolto tutto e, troppo spesso, anche la speranza.

Quella speranza che Amici dei Bambini vuole donare a tante famiglie siriane, restituendo loro il diritto di sentirsi a casa nel proprio Paese. Un diritto di cui milioni di persone si sentono ormai privati e decidono di scappare, andando ad affollare ulteriormente i campi profughi già allo stremo dei vicini Libano, Giordania e Turchia, oppure tentando la disperata traversata del Mediterraneo, con il rischio di trovare la morte anziché la salvezza. Per questo Ai.Bi. ha attivato una serie di interventi nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, con l’obiettivo di assicurare ai piccoli siriani quei diritti fondamentali che permettano loro di continuare a vivere degnamente nel loro Paese: il diritto alla casa, al cibo, alla salute, allo studio e al gioco. Il progetto Io non voglio andare via serve proprio a questo e ha già realizzato interventi concreti: la ludoteca sotterranea per permettere ai bambini siriani di giocare al riparo dalle bombe, il forno per la produzione di 2 tonnellate di pane al giorno sufficienti a sfamare alcune centinaia di famiglie, la sartoria che offre lavoro a decine di mamme siriane, il sostegno ad alcune cliniche della zona.

A coloro che invece approdano sulle nostre coste dopo essere fuggiti, dalla Siria come da tutte le altre zone del Medio Oriente e dell’Africa afflitte da guerre e miseria, Ai.Bi. intende garantire una giusta accoglienza. Non lasciamoli soli è il progetto che punta ad assicurare un’ospitalità a misura di bambino ai minori stranieri non accompagnati e alle mamme con figli piccoli che solo attraverso l’affido familiare possono trovare nel nostro Paese un’accoglienza degna di questo nome, evitando di finire nel tunnel dell’illegalità e dello sfruttamento. Così come per le famiglie di migranti, Ai.Bi. intende continuare a realizzare case di accoglienza a dimensione familiare, basate su piccoli numeri e su un accompagnamento costante nella fase di integrazione.

Io non voglio andare via e Non lasciamoli soli sono i due progetti della campagna Bambini in Alto Mare: una missione impegnativa il cui successo è legato strettamente alla generosità di tutti noi. Per questo Ai.Bi., oltre al Sostegno a Distanza, ha attivato anche la possibilità di effettuare una donazione libera, attraverso il numero verde 800.224455.

E nelle giornate dal 22 al 27 settembre tutte le nostre sedi in Italia organizzano degli eventi informativi dedicati alla campagna Bambini in Alto Mare: occasioni in cui volontari, sostenitori, donatori, famiglie accoglienti possono conoscere meglio le azioni concrete realizzate attraverso i nostri progetti.

Si comincerà martedì 22 settembre nelle sedi di Bologna e Firenze alle ore 15, Barletta alle 18.30, Cagliari alle 19.30 e Milano (quartiere Affori) alle 21. Secondo giorno di incontri mercoledì 23: a Messina alle ore 19, a Torino e a Roma alle 21. Giovedì 24 appuntamento a Bolzano alle 20, per chiudere, sabato 26, a Salerno alle 18.30 all’Eco Bistrot sul lungomare Colombo 23/25.