Siria. Come è oggi la situazione nella zona dì Idlib dopo il “cessate il fuoco”?

Per Paulo Sergio Pinheiro (Nazioni Unite) il Covid-19 “si sta diffondendo rapidamente, con numeri molto alti”. Ai.Bi. in prima linea nel Nord-Ovest a fianco degli sfollati interni. #Continuiamodaibambini

Il Covid-19 continua a diffondersi in Siria. Recentemente il Paese “ha visto una relativa riduzione delle ostilità su larga scala e degli attacchi indiscriminati, con il cessate il fuoco del 5 marzo a Idlib in gran parte mantenuto. Tuttavia, i siriani continuano a essere uccisi, su base quotidiana, e a subire gravi violazioni dei diritti umani per mano di tutti gli attori che controllano il territorio in Siria. Mentre le violazioni ben documentate, come la detenzione arbitraria, le sparizioni forzate, la tortura e le morti in custodia, continuano a essere utilizzate da questi attori, le nuove forme di violazioni tra cui uccisioni mirate, saccheggi e appropriazione di proprietà stanno aumentando in numero e portano sfumature settarie”. Lo ha spiegato, in una recente conferenza stampa, il presidente della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria, il brasiliano Paulo Sérgio Pinheiro.

Siria. Nonostante il “cessate il fuoco” sofferenza aggravata dalla pandemia

“La sofferenza della popolazione siriana – ha aggiunto Pinheiro – è ulteriormente aggravata dall’aggravarsi della crisi economica, dall’irrigidimento delle sanzioni e dalla pandemia Covid-19. Con l’incredibile cifra di 9,3 milioni di siriani ora in condizioni di insicurezza alimentare, ribadiamo la necessità di allentare o rinunciare alle sanzioni settoriali per garantire l’accesso al cibo, alle forniture sanitarie essenziali e al supporto medico Covid-19 e per evitare di indebolire ulteriormente una popolazione già disperata”.

“È incoraggiante – ha comunque aggiunto il presidente della Commissione – che il cessate il fuoco del 5 marzo negoziato dalla Federazione Russa e dalla Turchia a Idlib e nelle aree circostanti sia in gran parte mantenuto, ma dei quasi un milione di persone che sono fuggite dai bombardamenti indiscriminati all’inizio di quest’anno, la maggior parte rimane in miserabili campi di sfollati nel nord di Idlib. Circa 200mila sono tornati a vivere tra le macerie in zone che rimangono sotto il controllo del gruppo terroristico Hayat Tahrir el Sham (HTS). Le persone che hanno espresso dissenso contro HTS sono state arrestate, torturate e persino assassinate. Un numero crescente di donne e ragazze soffre di matrimoni forzati e precoci, violenza sessuale, aborti spontanei e violenza domestica nei campi sovraffollati, indice di una maggiore disperazione, con l’avvicinarsi dell’inverno e la diffusione del Covid-19. Il Covid-19 si sta ora diffondendo rapidamente in tutta la Siria, con numeri molto più alti di quanto ammesso ufficialmente. Per evitare una catastrofe è necessario intraprendere azioni urgenti per svuotare le carceri o ridurre drasticamente il sovraffollamento. Il governo della Siria e tutte le parti in conflitto devono rilasciare immediatamente tutti i prigionieri arbitrariamente detenuti, nonché i bambini, i malati e gli anziani”.

Nonostante le numerose criticità, Ai.Bi. – Amici dei Bambini continua a restare a fianco degli sfollati interni del Nord-Ovest siriano, con il partner locale Kids Paradise. Anche tu puoi fare molto, attivando una donazione a favore della campagna “#Continuiamodaibambini. L’accoglienza non si ferma“.

Non lasciarli soli. Dona subito: https://www.aibi.it/ita/continuiamo-dai-bambini/