Stati Uniti: Adoption Share, il primo Facebook che promuove l’adozione come alternativa all’aborto

Le statistiche americane sono chiare: ogni giorno negli Usa vengono compiuti 3.700 aborti mentre solamente 68 bambini vengono adottati. Molte donne gravide, spiega Thea Ramirez, non pensano mai al fatto che ci sono migliaia di famiglie pronte ad accogliere il loro nascituro seguendo l’adozione in pancia.

L’adozione è ancora, tristemente, un’opzione invisibile,” dice la Ramirez, un’assistente sociale, sposata e madre di tre figli, che dopo aver tenuto in mano le redini di un’agenzia per le adozioni l’anno scorso ha creato il primo Facebook per le adozioni: un sito di enorme successo chiamato Adoption Share che mette in contatto madri gravide e famiglie desiderose di attuare un’adozione in pancia, oltre ad agenzie locali, il mondo degli avvocati e i gruppi non profit.

www.adoption-share.com, a detta di molti esperti, è un’idea geniale, poiché nel suo messaggio per la vita la Ramirez ha reso l’adozione più trasparente e molto più alla mano. La sua pagina ha difatti avuto un successo immediato ed ha attirato la curiosità dei media: dalla CNN alle riviste ed ai quotidiani più venduti, Adoption share ha ricevuto applausi e grandissimo interesse.

La Ramirez, figlia di un politico che aveva sempre combattuto l’aborto, è fiera soprattutto del dialogo che il suo sito sta creando con le madri gravide che stanno contemplando l’aborto come unica soluzione.

“Sul mio sito queste donne dialogano apertamente, sentendosi protette dalla privacy.” Continua la Ramirez, che vive in Georgia: “Purtroppo negli USA nessun altro finora aveva offerto a queste madri l’opportunità di valutare a fondo l’alternativa dell’adozione mettendole a contatto con coppie e agenzie.”. Un’adozione che lei legge in chiave cristiana: “Nella seconda lettera ai Corinzi si legge: “Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Un sì alla vita.” Non possiamo limitarci a combattere l’aborto a parole, ma dobbiamo lottare affinché l’adozione diventi un’alternativa conosciuta da tutti.”

(autore Silvia Kramar)