Verso la Terza Repubblica: tante belle promesse, ma gli attori sono sempre gli stessi!

Giorgio scrive:

Il problema sono pero’ i “compagni di viaggio”, iniziando dal leader. Tutto questo con Montezemolo?!?!? Per non parlare poi di Bonanni e Bombassei….E senza neppure uno straccetto di programma? Tanti begli slogan da persone non certamente estranee alle gestioni politiche ed economiche degli ultimi vent’anni (ad esser buoni…se non anche trent’anni). Ed il governo Monti come esempio da seguire o, se lui volesse, addirittura un Monti bis?!?!?!Un governo che, tra l’altro, vara una delle peggiori leggi finanziarie (ah, scusate, adesso si chiamano “di stabilità”) che si siano mai viste, dal punto di vista dell’equita’ e dell’aiuto delle fasce più deboli? Legge che ora si sta riscrivendo di sana pianta in Parlamento solo grazie alla mobilitazione ed all’indignazione di tanti, per primi proprio gli attori del Terzo Settore e le famiglie. Ero convinto che la “perdita della memoria” fosse prerogativa di altri…ma forse non è così scontato. Ok, la possibilità di redenzione non si può certo negare a nessuno, ci mancherebbe, ma permettetemi di aver qualche dubbio…Per cui, conclusione: Olivero parla benissimo, ma con queste scelte di alleati, a mio parere, scredita se stesso e le idee professate.

Abbiamo salutato positivamente l’intraprendenza dei movimenti e delle associazioni cattoliche che sin dallo scorso anno, con gli incontri di Todi, hanno inaugurato una nuova stagione dell’impegno e dell’assunzione diretta di responsabilità di una rilevante quota di società italiana a fronte di un Paese che si trovava in balìa di una pesantissima crisi con un governo e le Istituzioni screditate.

Abbiamo salutato positivamente l’opzione del governo tecnico, ancorché anomala e temporanea, non tanto per i provvedimenti proposti e assunti, diversi dei quali decisamente criticabili nei contenuti e nelle modalità con cui sono stati predisposti, ma per aver quantomeno segnato un eloquente spartiacque tra il declino delle istituzioni, dei partiti e del governo del Paese, finalmente certificati nella loro imbarazzante e squallida performance degli ultimi decenni, e ciò che potrà accadere in futuro: non più solo irreversibile delusione, ma prospettive possibili, nuove e fresche, capaci di restituire speranza e affidabilità.

Abbiamo dunque salutato positivamente il desiderio di proseguire il confronto e l’elaborazione di proposte programmatiche in occasione dell’incontro di Todi dello scorso mese di Ottobre – la buona politica per tornare a crescere – e salutiamo positivamente tutte le iniziative che si propongono di interpretare l’orizzonte in quella sede esplicitato assumendo direttamente la necessità per il nostro Paese di rigenerarsi anche attraverso profonde riforme.

Anche la cosiddetta classe politica dovrà essere rigenerata: la ormai pesante sfiducia dei cittadini nella politica e nei politici può essere resa reversibile inaugurando un profondo e coraggioso rinnovamento. Purtroppo stanno emergendo ancora vecchie e logore soluzioni, riedizioni di leadership solo carismatiche ma non più credibili di cui il Paese non ha certo bisogno, fenomeni di cosmesi incapaci di restituire tonicità e solidità al volto del Paese.

L’Italia non potrà più affidarsi e generiche promesse, formule seduttive o magiche, riforme sempre annunciate e perennemente inceppate: in questi giorni, oltre alle difficoltà e criticità del Governo, assistiamo ancora ad una classe politica incapace di confrontarsi senza delegittimarsi, più attenta ad aver ragione di un presunto avversario che sensibile ad operare e legiferare per il bene del Paese.

Persone e programmi non sono certo questioni residuali e indifferenti, coerenza e competenze non potranno certo più essere un trascurabile optional: fondamentali dunque le imminenti settimane e le prossime tappe – come peraltro la riforma della legge elettorale – sia per gli schieramenti dei partiti, sia per quanti desiderano offrire una credibile e affidabile alternativa.

Il mondo del volontariato, delle associazioni e del terzo settore è il luogo dove tantissime persone hanno sperimentato il servizio disinteressato, l’attenzione e la cura delle persone e la tutela del proprio territorio, dove un astratto e generico “bene comune” ha assunto volti concreti, vicende e aspetti reali suscitando e suggerendo stili di vita, di comportamento e strategie di intervento.

Anche da queste esperienze possono giungere energie (idee, programmi, persone, …), tra le migliori, per assicurare un credibile e affidabile futuro al nostro Paese. La scelta di un esplicito e deciso impegno in tal senso pare non più rinviabile: la profonda delusione maturata nei confronti dei partiti autorizza a sperare in un coinvolgimento ed una partecipazione sempre più ampia e qualificata, certo non ingenua e strumentalizzabile, di quella eccellente porzione di società italiana cresciuta secondo la logica del servizio e non del proprio tornaconto, nel rispetto e cura della dignità delle persone e della loro vita in tutte le sue stagioni e condizioni, nella tutela e protezione dell’ambiente, raccogliendo le sfide dell’educazione, del senso civico, della legalità. È il tempo di superare l’indignazione e la protesta, è il tempo della coraggiosa e determinata partecipazione.

Gianmario Fogliazza, Responsabile Centro Studi