“Vuoi accogliere un bambino con l’adozione nazionale? Dai mandato ad Ai.Bi.!” Una provocazione, certo: ma interpreta una bella realtà

corsi formazione“Vuoi accogliere un bambino con l’adozione nazionale? Dai mandato ad Ai.Bi.! Tranquilli, non siamo impazziti. E non abbiamo dimenticato le normative sull’adozione vigenti in Italia. Sappiamo bene che il ricorso a un ente autorizzato come Amici dei Bambini è previsto solo per l’adozione internazionale, mentre quella nazionale è gestita interamente dalle istituzioni pubbliche. Ma quella frase – chiaramente scherzosa e magari anche un po’ provocatoria – fotografa bene una situazione assolutamente reale.

Dal 1° gennaio 2016, 13 coppie che avevano deciso di affidare ad Ai.Bi. il proprio mandato per l’adozione internazionale hanno dovuto revocarlo. Brutte notizie, quindi? Niente affatto. Questi aspiranti genitori non hanno rinunciato ad adottare, né tantomeno hanno espresso così un malcontento verso il nostro ente. Semplicemente si sono visti offrire la possibilità di accogliere un minore con l’adozione nazionale. Si tratta infatti di 13 coppie scelte dai vari Tribunali per i Minorenni italiani per adottare un bambino in carico ai servizi sociali del nostro Paese.

Insomma, i Tribunali continuano a ritenere le coppie formate da Ai.Bi. i genitori ideali per i bambini in cerca di famiglia. Prosegue – anzi: si rafforza sempre di più – la tendenza dei Tribunali a “pescare” tra le liste di attesa di Amici dei Bambini. Un riconoscimento “istituzionale” della qualità della preparazione che Ai.Bi. dà alle coppie, viste come delle vere “garanzie” dai Tribunali di tutta Italia.

“Se, dopo il percorso di formazione e preparazione, Ai.Bi. ritiene che quelle coppie vadano bene, e se queste stesse coppie hanno dato disponibilità anche per l’adozione nazionale, saranno sicuramente pronte anche per questa forma di accoglienza”: sembra essere questo il ragionamento che i Tribunali fanno sempre più spesso.

Nessun rammarico quindi per aver “perso” queste 13 coppie. Adotteranno comunque: non lo faranno all’estero, ma in Italia. Per noi va bene lo stesso: la missione di Ai.Bi. è quella di ridare a ogni bambino abbandonato una famiglia. Anche in questi 13 casi, abbiamo la consapevolezza di aver dato il nostro contributo affinché questo si realizzasse. Siamo sinceramente felici per le coppie, i loro figli e – perché nasconderlo? – anche per noi, consapevoli dell’ottima considerazione che la magistratura minorile ha del nostro ente. Del resto, 30 anni di formazione e 3500 adozioni realizzate non sono un’esperienza insignificante. Con simpatia, potremmo davvero invitare le coppie che vogliono adottare in Italia a dare mandato ad Ai.Bi.-: la formazione che riceveranno sarà di certo valorizzata!