Colombia. 8 mila minori in attesa di adozione

colombiaIn Colombia ci sono 8.000 bambini che aspettano che una famiglia li adotti. Gli iter burocratici sono così complicati che i genitori che vogliono accoglierli devono aspettare fino a 7 anni.

Alexis Tenoria ha vissuto la sua infanzia e adolescenza senza sapere la data di nascita: è stato importante quando i suoi compagni di istituto hanno voluto sapere quando era il suo compleanno, perché volevano festeggiarlo per la prima volta. Hanno cercato nell’ archivio dell’ICBF e hanno concluso che si avvicinava alla maggiore età.

Tenoria aveva un mese quando i suoi genitori lo hanno abbandonato in una strada della città di Cali. Quando è stato trovato, è stato portato in una famiglia affidataria: ma lì c’era solo violenza, urla e  fame. Da allora la sua vita è stata simile a quella di milioni di colombiani. E’ scappato e ha vissuto tra l’immondizia e luoghi frequentati da spacciatori e tossicodipendenti: poi è entrato in istituto invece di vivere con una famiglia piena di amore.

Oggi lui non può fare affidamento su delle persone che possa chiamare papà o mamma: i suoi unici referenti affettivi sono il Defensor de Familia dell’ICBF e un sacerdote della Fondazione Claret che lo hanno aiutato a smettere di essere un tossicodipendente, di finire la scuola e a vincere una borsa di studio per andare all’università. Ma per anni Tenoria ha aspettato una famiglia che lo adottasse.

Ricorda che quando era in famiglia affidataria, arrivavano coppie in cerca di bambini: io incrociavo le dita dietro la schiena – racconta –  affinché scegliessero me, ma nenche mi guardavano malgrado la mia faccina di gattino triste”.E quando c’era qualcuno interessato, i problemi legali non hanno permesso ad Alexis di avere una nuova famiglia.

Il suo caso è lo specchio del dramma di oltre 8.000 minori che in Colombia aspettano per anni che una famiglia li adotti. Tutti sono adottabili e ci sono genitori interessati, ma molti di loro rimangono “fermi” in un sistema complicato e assurdo che li obbliga ad aspettare anni prima di avere una soluzione.

La causa è, secondo gli esperti intervistati dal periodico “Semana”, una sentenza della Corte Costituzionale del 2011, che obbliga lo Stato a portare avanti “una profonda ricerca con la famiglia allargata”, primadi pensare ad un’ adozione. La decisione nasce dalla preocupazione di proteggere i bambini e di evitare che vadano a vivere in famiglie adottive che non possano garantire una condizione di vita migliore. Ma questa sentenza  si è rivelata controproducente.

Questa misura è diventata un ostacolo per le adozioni perché ha reso più complesso il lavoro dei Defensores de Familia dell’ICBF, obbligando i funzionari a cercare parenti fino al sesto grado di consanguineità, prima di dare un bambino in adozione e ha finito per danneggiare quelli che la legge cerca di proteggere: gli stessi bambini. In questo modola lentezza dei processi ha reso la vita di migliaia di bambini in un’ attesa e una tragedia senza fine.

E’ pur vero che per alcuni il problema non è la sentenza ma l’interpretazione che  ne ha  fatto l’ICBF. Un avvocato, che lavora per lo Stato e che preferisce rimanere anonimo, ha dichiarato a  “Semana” che la sentenza della Corte non obbliga alla ricerca dei familiari fino al sesto grado di consaguinità “questa è  stata l’interpretazione che ne ha fatto l’ICBF”.

Inoltre casi come quello di Camilo Estrada, un ragazzo di 24 anni di Medellin, rivela la complessità e delicatezza del tema. Estrada ha vissuto il dramma di non essere adottato e di rimanere con la famiglia allargata, con chi come ha detto il genetista Emilio Yunis, “il legame familiare è lo stesso che c’è tra due completi estranei che si incrociano per  strada”. “Quello del sesto grado di consaguinità –  ha detto Estrada a Semana risulta assurdo se si considera che l’ICBF non è specializzato nella ricerca di persone”.   “Io non sono stato dato in adozione perchè avevo una famiglia biologic”,  ha aggiunto Estrada che è dovuto crescere con parenti che facevano parte di un gruppo illegale .

I Defensores de Familia, del resto, vivono la sentenza della Corte, come una minaccia, perchè non si sentono in grado di fare il lavoro dell’ ‘investigatore’ alla ricerca di parenti lontani. Uno di loro ha detto a SEMANA che non riescono a rispettare i tempi previsti arrivando così a “casi estremi”  in cui  le famiglie rimangono in lista d’attesa per 7 anni “passando, così,  sopra il diritto del minore ad avere una famiglia”. Con la conseguenza che per i bambini, dai 5 anni in su, è difficile trovare una famiglia e per quelli di 14 è praticamente impossibile. Le cifre, del resto, confermano l’entità del dramma: tra il 2010 e il 2011, il numero di minori adottati si era ridotto del 10%, per poi tra il 2011 e il 2012 (nel primo anno dopo la sentenza) incredibilmente calare. Le adozioni sono, infatti, dimezzate passando da 2.713 a 1.465. L’anno successivo sono ulteriormente scese a 1.1.25.

Un trend preoccupante, perché mentre le adozioni calano, la lista di attesa dei bambini che hanno bisogno di una famiglia cresce sempre di più e oggi ammonta a oltre 8.000 minori in cerca di una casa che li accolga.

Fonte: www.semana.com