Virna Lisi. La ‘nonna’ dal sorriso splendente paladina dei bambini abbandonati

virna-lisi-aibiIl suo sorriso ha aiutato Ai.Bi. a ridare speranza ai bambini abbandonati nel mondo. Quello stesso sorriso che ora li “rincuorerà” dal cielo. Al termine di una malattia, Virna Lisi si è spenta il 18 dicembre Ma il suo impegno e sensibilità per i più deboli rimane vivo.

Oltre ad essere una delle donne più amate del cinema e della televisione italiana, Virna Lisi è stata, infatti, una donna attenta e sensibile ai temi sociali scegliendo di diventare testimonial Ai.Bi., Amici dei Bambini, per la campagna “Prima e Terza età un incontro di solidarietà” promossa nel 2010 con Auser per mettere in relazione due categorie deboli ed escluse che hanno il diritto e la voglia di riconquistare la vita.

Ho sempre ritenuto la famiglia– aveva dichiarato l’attrice in occasione della presentazione della campagna – la cosa più importante della mia vita. Sono nonna di tre splendidi nipoti che colorano le mie giornate e sono fonte inesauribile di gioia. Non so chi sarei stata se non fossi cresciuta in una famiglia,la mia. Non so come sarebbe stata la mia vita se confinata in un limbo, quello degli istituti o centri di accoglienza”.

L’avere avuto una famiglia biologica era stata giudicata da Virna Lisi “una fortuna di cui essere grata:  ma proprio per questo non riesco a non pensare ai milioni di bambini abbandonati nel mondo. Sì perché ci sono bambini che crescono soli, senza amore, senza futuro”.

Da qui lo sposalizio perfetto di Virna Lisi con i valori e la mission di Ai.Bi.Di abbandono si muore ma nessuno ne parla e io sento il bisogno di testimoniare che si può e si deve fare qualcosa”.

Un’esigenza, un’impellenza che sentiva sulla pelle come donna, mamma  e nonna . “Siamo proprio noi nonni a dover dare l’esempio – amava ripetere -. Ci sono bambini lontani che aspettano solo di trovare qualcuno che si occupi di loro, bambini che desiderano essere nipoti.”

Virna Lisi non si è mai fermata, dunque, alle parole ma amava passare ai fatti: quelli concreti che lasciassero un segno. Da qui la scelta di diventare testimonial d’eccezione di Ai.Bi. Con la campagna “Prima e terza età un incontro di solidarietà”, infatti, voleva diffondere un messaggio importante: la relazione é l’unica possibilità di salvezza per i bambini che vivono negli orfanotrofi in attesa di essere accolti da una famiglia e ancora di più per gli adolescenti che non riusciranno ad essere adottati. La relazione è anche un’opportunità per riempire il tempo libero degli anziani, farli sentire importanti e utili. Ecco allora che il legame tra bambini e anziani può diventare un’occasione di rinascita.

Grazie al progetto 100 bambini orfani di sei paesi in cui operano i volontari di Ai.Bi. (Ucraina, Bulgaria, Colombia, Perù, Kenya e Congo) sono entrati in un programma di “adozioni spirituali” da parte dei soci di Auser (associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata a promuovere l’invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il loro ruolo nella società). Il progetto è consistito nell’avvicinare, attraverso l’adozione spirituale, gli anziani che chiedono di sentirsi ancora utili e importanti, ai bambini abbandonati che vivono nell’assenza di relazioni all’interno degli orfanotrofi. In questo modo si è costruito un legame prezioso di amicizia e solidarietà fra due generazioni. Un legame che potrà crescere e svilupparsi nel tempo, dando la possibilità a questi bambini di cambiare il proprio destino ed agli anziani di sentirsi protagonisti di questa sfida.