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Siria. La guerra dimenticata: 110mila bambini scappano dai bombardamenti ed è infinita crisi umanitaria. Ai.Bi. dice: “Non Lasciamoli Soli”

Scuole, case, giardini: le bombe continuano a cadere a ritmo incessante nel Paese mediorientale, costringendo alla fuga migliaia di persone e a pagare il conto più salato dell’odio sono come sempre i bambini

Gravissime difficoltà per la popolazione, con gli abitanti ormai ridotti allo stremo, mentre i raid turchi fanno nuovi morti in un villaggio dell’enclave curda di Afrin, in Siria

Papa Francesco appoggia appello del nunzio apostolico in Siria per fondi da destinare a ospedali sirianiLe notizie di cronaca ormai sono scomparse pressoché del tutto dai telegiornali e vengono relegate spesso in trafiletti nei quotidiani: eppure, la guerra, le bombe e la morte mietono ancora molte vittime in Siria.
Secondo le ultime notizie che giungono dal Paese, sarebbero ancora 110mila i bambini in fuga dai bombardamenti, molti con i genitori, molti orfani, diretti verso uno dei campi profughi costruiti per ospitarli.
Sconfitto Daesh, insomma, ora il problema all’interno del Paese è rappresentato dalla volontà di Bashar al-Assad di spazzare via ogni forma di opposizione militare sul territorio e dalle mire ostili dei Turchi  verso le minoranze curde che vivono nel territorio siriano.
Il racconto dai campi profughi parla di condizioni di vita complicate, non di rado al limite della sopravvivenza sia per il freddo che per la fame e la sete.
Le mosse diplomatiche in vista di un incontro tra le controparti, promosso dall’ONU e ipotizzato a Vienna o Ginevra per fine gennaio, non assicureranno la risoluzione concreta dei conflitti dimenticati che continuano a moltiplicarsi, ancora oggi, in varie aree del Paese.
L’ultima crisi è quella che la Turchia ha aperto contro le enclave curde all’interno del territorio siriano: notizie parlano di 7 civili uccisi da un bombardamento aereo compiuto dai turchi su un villaggio dell’enclave curda di Afrin. Il villaggio colpito è quello di Jilbra, nel sud-est di Afrin. Tra le vittime, affermano le fonti, vi è anche un bambino. Secondo l’Osservatorio, da quando la Turchia ha dato il via all’offensiva ‘Ramo d’Ulivo’ contro i curdo-siriani, sono almeno 18 i civili uccisi. La provincia siriana di Afrin è controllata dai miliziani curdi che hanno costretto i jihadisti dell’Isis a ritirarsi. Ma la Turchia li considera “terroristi”.
Anche Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini è da tempo impegnata sul fronte umanitario in Siria, in modo particolare in aiuto di coloro che rappresentano l’anello più fragile della catena: i bambini.
Per questo, nell’ambito di uno specifico progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, si è impegnata fino allo scorso dicembre per garantire sicurezza alimentare e mettere in campo attività generatrici di reddito nel Paese martoriato, attraverso un partner siriano, Kids Paradise, che nei mesi scorsi – nonostante la situazione di sicurezza precaria, si è recato nei villaggi inclusi nell’iniziativa per valutare l’operato e incontrare i beneficiari, le autorità locali e i rappresentanti della comunità.
Tutti gli interessati hanno dimostrato la loro gratitudine e a accoglienza nei confronti del nostro staff“, spiegano i referenti Ai.Bi. dalla Siria, sottolineando ancora una volta l’importanza dell’intervento di Ai.Bi. e Kids Paradise a sostegno delle categorie più vulnerabili. “In particolare – aggiungono – hanno potuto fruire degli aiuti 540 donne vedove, 180 delle quali hanno ricevuto 2 pecore a testa, per un totale di 360 capi di bestiame, 180 hanno ottenuto una serra di 35 mq ciascuna unitamente a un set di attrezzi agricoli e di sementi per rendersi autonome nel sostentamento alimentare, 180 hanno avuto 10 polli a testa, per un totale distribuito pari a 1.800 capi. Inoltre, per tutte le donne beneficiarie sono stati organizzati corsi formativi di capacity building e per l’avviamento di attività generatrici di reddito“.
L’arrivo del 2018 – proseguono – ha portato un intensificarsi dei combattimenti nel nord-ovest della Siria, in particolar modo nei distretti in cui opera Ai.Bi Siria. Il peggioramento della situazione di sicurezza ha spinto migliaia di persone a fuggire verso nord. La situazione, in queste aree di destinazione degli sfollati, è allarmante. Migliaia di profughi sono sistemati in rifugi di fortuna senza cibo e vestiti adeguati. In queste zone, Ai.Bi vuole implementare i progetti del 2018 per assistere ancora una volta le persone in stato di maggior bisogno“.
Per aiutarci a trasformare in aiuto concreto il desiderio di stare vicini al popolo siriano, puoi contribuire alla Campagna ‘Non Lasciamoli Soli’, donando una razione alimentare, una cesta di alimenti-base per una famiglia, il supporto psicologico per 10 bambini siriani che hanno dovuto guardare negli occhi l’orrore della morte e della devastazione, oppure regalare il tuo ‘mattoncino’ per la costruzione di un ospedale pediatrico all’interno di una collina protetta.
I bambini siriani hanno bisogno di te per riuscire a ritrovare la speranza di vivere.