Coronavirus e bonus vacanze. Una buona notizia per i nostri bambini: possono andare al mare

Secondo l’ISS il rischio di contagio nelle spiagge italiane d’estate sarà molto ridotto

Sole, spiaggia e temperature elevate quest’estate potranno proteggere dal Coronavirus i bambini italiani. Che, quindi, non solo potranno andare al mare ma anzi, qualora possibilitati (anche in virtù del bonus vacanze), troverebbero nelle vacanze estive un solido alleato contro il contagio. A dirlo è il rapporto “Indicazioni sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus Sars-CoV-2“, recentemente pubblicato dall’ISS – Istituto superiore di sanità. Che ha chiarito come, quando il sole è allo zenith, alle latitudini delle coste italiane, il 90% del virus presente nelle goccioline di saliva depositatosi su superfici metalliche esposte al sole viene disattivato in poco più di sei minuti. Un tempo relativamente breve, quindi, in grado di consentire una riduzione efficace nella diffusione del contagio.

Coronavirus. Ecco perché i bambini possono andare al mare

“Queste evidenze indicano che la possibile trasmissione del virus dalle superfici esposte alla luce solare alle persone è molto remoto”, ha commentato, sulle colonne di Milano Finanza Luca Lucentini, direttore del reparto Qualità delle acque e Salute dell’ISS. Il quale ha inoltre specificato che, ad ogni buon conto, la pulizia di qualsiasi oggetto con soluzioni di etanolo al 62-71%, perossido di idrogeno allo 0,5% o ipoclorito di sodio allo 0,1% disattiva il virus in meno di un minuto.

Questo, ovviamente, vale per quanto attiene gli ambienti sulla… terraferma. Già, ma in acqua? Anche qui si può stare relativamente tranquilli: “Possiamo – prosegue Lucentini – su questo trasmettere un messaggio positivo a quanti si recheranno in vacanza al mare. La possibilità di contagio attraverso l’acqua marina non è ravvisabile anche per l’inattivazione del virus dovuta a processi naturali e per gli ingenti fenomeni di diluizione. Di fatto, studi recenti hanno evidenziato che nelle acque marine che ricevono corpi idrici provenienti dagli impianti di depurazione, ma anche reflui non trattati, non sono presenti tracce di Sars-CoV-2, e anche molluschi esposti ad acque potenzialmente contaminate non contenevano il virus”. Non solo ma, nellla stagione balneare, “sono frequenti e continui i controlli microbiologici delle acque nelle aree costiere fruite dalla popolazione, alla ricerca di batteri indicatori molto più comuni del coronavirus, come l’Escherichia coli, la cui presenza anche limitata porterebbe al divieto di balneazione intercettando così sul nascere ogni rischio di contaminazione da Coronavirus”.

Certo, è bene non abbassare la guardia. Ma, anche per quest’anno, secchiello e paletta potranno uscire dall’armadio.