Coronavirus in Lombardia. Da stasera chiusi i locali alle 24.00

Stop alla vendita di alcolici da asporto dopo le 18.00 e locali chiusi alle 24.00 tra le nuove disposizioni varate dal governatore Fontana. E intanto dal governo c’è attesa per il nuovo DPCM previsto per lunedì.

Continua il repentino aumento in tutta Italia dei casi di coronavirus, che oggi hanno superato quota 10.000.

La Lombardia, tra le regioni più colpite, decide di non aspettare e dopo il vertice di ieri tra il governatore Fontana e i sindaci dei capoluoghi lombardi ha varato un’ ordinanza (la n. 620) che entrata in vigore oggi, rimarrà valida fino al 6 novembre.

Con il documento la Lombardia dice stop alla vendita di alcolici da asporto, anche da parte di centri commerciali e minimarket dopo le 18.00, su tutto il territorio regionale.

Chiusura tassativa alle 24.00 per bar, pub e ristoranti che potranno fino a quell’ora lavorare servendo esclusivamente ai tavoli. Vietata anche dalle 18.00 alle 6.00, la consumazione di alimenti e bevande su aree pubbliche.

Sono sospese inoltre le attività di sale gioco, scommesse e bingo. Si fermano tutti gli sport da contatto sia agonistico che di base e anche gare e allenamenti a livello locale e regionale, svolte dalle associazioni e società dilettantistiche.

Predisposto il divieto di ingresso nelle RSA da parte di familiari e caregiver.

La regione Lombardia raccomanda infine l’utilizzo dello smart working negli uffici ed alle scuole superiori ed alle università di riorganizzare il  lavoro scolastico alternando lezioni in presenza e a distanza, anche per evitare assembramenti sui mezzi pubblici.

Intanto è atteso, non più tardi di lunedì, il nuovo Dpcm del governo che esclude categoricamente l’ipotesi di un nuovo lockdown.

Tra le norme anti contagio pronte per essere varate sembrano esserci la chiusura dei locali anticipata tra le 22 e le 23, che potrebbe essere più incisiva nel fine settimana. Una limitazione degli sport dilettantistici da contatto e delle attività di palestre, parrucchieri, estetisti, cinema e teatri sale gioco e bingo.

Si pensa inoltre ad un uso più cospicuo dello smart working, fino a quota 70% e ad una ‘dad’ modulata per le scuole.