Marocco. Dalla Superlega al diritto allo sport di tutti i bambini, ma anche di quelli abbandonati

Ai.Bi. si prende cura dei bambini del centro di accoglienza Akkari assicurando loro la possibilità di andare a scuola e  laboratori ludico-ricreativi, dove imparare giocando ma per farlo al meglio c’è bisogno dell’aiuto di tutti!

Lo sport è un diritto di tutti. Praticare un’attività sportiva dovrebbe essere un diritto garantito ad ogni bambino, povero o ricco che sia e dovrebbe esserlo anche e soprattutto per un minore abbandonato.

Il gioco aiuta a crescere, non solo nel fisico. Aiuta a socializzare. Permette di misurarci con noi stessi e con gli altri, facendo squadra, imparando a gestire i successi ed anche le sconfitte.

Eppure del diritto allo sport per ogni bambino si parla davvero poco, ci si concentra troppo spesso sul mondo degli adulti

Non è passato molto tempo da quando sulle pagine dei giornali si parlava senza sosta dell’ idea di realizzare nel mondo del calcio una “Superlega”: una competizione alternativa alla Champions League, una sorta di campionato europeo di super  “élite”.

La questione ha infiammato gli animi, c’è chi ha messo in mezzo anche il diritto dei bambini di sognare di diventare un campione ma nessuno ha mai seriamente parlato del diritto dei minori a svolgere una sana attività sportiva e di come fare per garantire a tutti questa opportunità:

 Vedo pochissimo investimento e attenzione per l’inestimabile potenziale che lo sport come concetto generale può avere sullo sviluppo fisico, mentale, educativo, formativo di tutti i bambini – racconta Flavio Tranquillo, tra i massimi esperti di Nba a Famiglia Cristiana–  Qui qualcosa non funziona. Non è possibile che una parte così significativa del mondo culturale, accademico, politico, delle professioni si sia accapigliata sul presunto “diritto” di professionisti a giocare nel campionato della Coppa A e della Coppa B e che nessuno di questi abbia mai preso a cuore, al di là di generici auspici e promesse mai mantenute, il come tradurre il diritto di bambini e adolescenti di fare sport e il dovere di chi, nella società, è deputato a darglielo […]Sarebbe come se ci occupassimo solo degli scrittori di altissimo livello e non ci preoccupassimo di alfabetizzare i bambini. Noi pensiamo a dare tutti la lettura e la scrittura, se poi qualcuno diventa Pirandello ne siamo felicissimi, se quel talento rende economicamente tanto meglio, ma Stato e società devono continuare a preoccuparsi di alfabetizzare i bambini”.

Studio, cura e sport: Ai.Bi. si prende cura dei bambini abbandonati del Marocco

L’istruzione e il gioco, sono due pilastri davvero importanti per la crescita di ogni minore e lo sono a maggior ragione per tutti i bambini soli, abbandonati o in difficoltà familiare, in Italia come in ogni parte del mondo

Lo studio apre la mente e fornisce ai bambini  quegli elementi indispensabili per costruire il loro futuro.  Attraverso il  gioco, i minori invece, possono scaricare lo stress, socializzare ed accrescere la loro autostima.

Proprio come accade in Marocco, nella casa di accoglienza per minori Akkari, di Rabat, centro di accoglienza che fornisce protezione a 250 minori tra i 5 e i 18 anni.

Grazie al Sostegno a Distanza, Ai.Bi. si prende cura dei bambini della struttura assicurando loro un’alimentazione adeguata, la possibilità di andare a scuola, e laboratori ludico-ricreativi, ma per farlo al meglio c’è bisogno dell’aiuto di tutti!

Diventa anche tu un sostenitore del centro di accoglienza Akkari. Potrai seguire e accompagnare ogni giorno la vita, i progressi e le difficoltà dei 250 bambini e ragazzi accolti. Grazie a report mensili infatti sarai costantemente aggiornato sui progressi raggiunti e le difficoltà affrontate.

Attiva un Sostegno a Distanza, bastano 25 euro al mese.