Aborto in farmacia: la pillola dei 5 giorni alle minorenni senza ricetta medica

Marina Casini  ( Movimento per la Vita ): “Se il concepimento del figlio è avvenuto, la pillola rende l’utero inospitale causando la morte del concepito”.

Anche le minorenni potranno acquistare liberamente in farmacia EllaOne la pillola dei “5 giorni dopo” senza obbligo di dover presentare ricetta medica al farmacista. Così ha deciso l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco che con determina n. 998 dell’8 ottobre scorso ha eliminato l’obbligo di prescrizione medica  per l’acquisto del farmaco che con il suo principio attivo, l’ulipristal acetato, agisce ritardando l’ovulazione, se assunta entro 120 ore dal rapporto.

La decisione salutata da Nicola Magrini, direttore generale AIFA come: “Uno strumento altamente efficace ed anche – a suo avviso – etico poiché consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze”, a ben vedere corre il rischio di trasformarsi in un atto altamente diseducativo per le adolescenti.

Quasi a voler correre ai ripari Magrini chiarisce che “Al momento dell’acquisto in farmacia il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo che ha lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed efficace ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza”.

Come era prevedibile la decisione ha aperto un ampio dibattito nella società civile tra chi appoggia la scelta dell’Aifa e chi, come le associazioni cattoliche, per la famiglia e la vita, evidenziano la grave irresponsabilità di tale scelta.

 Forum Famiglie: decisione superficiale e irresponsabile

Emma Ciccarelli,  vice presidente nazionale del Forum famiglie in una nota riportata dal Messaggero parla di: “una decisione superficiale ed irresponsabile. Non basta avvertire nel bugiardino che non è un farmaco da utilizzare regolarmente se poi le ragazze minori e quindi per la legge italiana non in piena facoltà di intendere e di volere, vengono lasciate sole a se stesse”.

Movimento per la Vita: Siamo di fronte a nuove forme di aborto illegale

“Non è vero che si tratta di semplici “contraccettivi chiarisce Marina Casini Bandini del Movimento per la Vita, su Avvenire–  si tratta invece di ‘intercettivi’ o ‘contragestativi’, cioè prodotti – assunti entro le 72 ore successive (pillola del giorno dopo: Norlevo o Levonelle) a un ‘rapporto non protetto’ o entro i successivi 5 giorni (EllaOne) – i quali, se il concepimento del figlio è avvenuto, rendono l’utero inospitale causando la morte del concepito. Siamo di fronte a nuove forme di aborto illegale, tanto più gravi quanto più nascoste e contrastanti con l’art. 1 della legge 194 che impone allo Stato di tutelare la vita umana sin dal suo inizio e di evitare ricorso all’aborto sia fatto come mezzo di controllo delle nascite. Non è dunque vero che si va nella direzione della diminuzione degli aborti”.  

Giuseppe Noia: soluzione abortiva e non contraccettiva

Questa decisione dell’Aifa continua a rilanciare un messaggio di futilità e irresponsabilità – sottolinea al Giornale il prof. Giuseppe Noia ginecologo e docente di medicina prenatale del Policlinico Gemelli – proponendo una soluzione al possibile concepimento che non può essere definita contraccettiva, ma è abortiva, perché i dati scientifici ci dicono che 5 giorni dopo il concepimento è già embrione di 7 – 10 cellule. È una banalizzazione della sessualità e della fecondità pensando che ciò che è piccolo non ha nessuna percezione. Ma sempre di aborto si tratta”.

L’effetto di questa decisione è che EllaOne viene di fatto equiparata a un farmaco da banco, come le pastiglie per la gola o il colluttorio  – Scrive il giornalista Francesco Ognibene su Avvenire – togliere il “filtro” del controllo medico pare una decisione preoccupante, anche per l’inevitabile moltiplicazione del consumo: basti pensare che – secondo i dati della Relazione ministeriale sull’attuazione della legge 194 – di EllaOne si è passati dalla vendita di 145.101 confezioni nel 2015 alle 260.139 nel 2018. Le ricadute educative non sono evidenti solo a chi ha deciso di non vederle”.