Adozione Internazionale. CAI, senza vertici operativi, in stallo da settembre. Presentata un’interrogazione al Senato

Il testo è stato presentato dal senatore Gaetano Quagliariello (IDeA). “Evidente la complessità del funzionamento interno dell’autorità centrale che di fatto blocca la ricerca di nuove soluzioni alla attuale profonda crisi delle adozioni”

Mentre l’Adozione Internazionale, complice anche il Coronavirus, nel 2020 registra un crollo senza precedenti, il motore del settore, la CAI – Commissione Adozioni Internazionali, appare completamente paralizzata. Così il tema è finalmente arrivato anche in Parlamento, dove, per iniziativa del senatore Gaetano Quagliariello (IDeA) è stata presentata, nella giornata di lunedì 5 ottobre, un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri. “Il numero delle adozioni internazionali – si legge nel testo depositato – registra un crollo sempre più vertiginoso con una riduzione progressiva e inesorabile giunta al 75% rispetto alle adozioni concluse nell’ultimo decennio (stando agli ultimi dati disponibili nel 2019 la riduzione è del 14,3% rispetto al 2018, con 969 procedure concluse e 1.205 minori adottati)”. “Il momento così complesso per la pandemia da Covid-19 – si legge ancora – ha causato prima uno stallo e, successivamente, forti rallentamenti nello svolgimento delle attività di accompagnamento delle coppie italiane per l’adozione di minorenni all’estero, sia per la parte dei servizi in Italia che per la fase all’estero”.

Adozione Internazionale e CAI in stallo: la Commissione non si riunisce da febbraio 2020

In questa situazione, si apprende dall’interrogazione, “la Commissione per le adozioni internazionali (CAI) non si riunisce dalla fine del mese di febbraio 2020″ e “la stessa CAI non ha un direttore generale in funzione dal 1° settembre e, sebbene si auspichi che entri presto in carica il nuovo vice presidente, Vincenzo Starita, recentemente annunciato dal ministro per le Pari opportunità e la Famiglia Bonetti, è evidente la complessità del funzionamento interno dell’autorità centrale che di fatto blocca gli enti nel loro servizio ai bambini e alle famiglie, rischiando di rendere irreversibile il dissesto del settore”.

Adozione Internazionale e CAI in stallo: settore aveva già vissuto anni difficili

Questo avviene mentre “il settore delle adozioni internazionali aveva già vissuto nel recente passato diversi anni di difficoltà (in particolare 2013-2017) in conseguenza di malfunzionamenti e di una gestione non trasparente della Commissione per le adozioni internazionali che avevano portato un dissesto di tutto il settore, al punto che sulla vicenda numerosi colleghi di entrambi i rami del Parlamento, attraverso atti di interpellanza e interrogazione, avevano sollevato dubbi e posto varie domande rimaste fino ad oggi sostanzialmente prive di risposte, non essendo state approfonditi né ufficializzati, né le cause, né i rimedi ed eventuali provvedimenti adottati, il che si è tradotto nel collocamento di infanzia e famiglie, per lungo tempo, in una posizione di evidente non priorità da parte del Governo”.

Si chiede, così, al capo dell’esecutivo, di sapere: “quali azioni urgenti si intenda intraprendere affinché la CAI torni ad essere immediatamente funzionante, a beneficio di tutti i bambini che aspettano di essere figli e di coppie che li attendono e quali iniziative, anche normative, si intenda intraprendere per il prossimo futuro per porre l’interesse dei minorenni e il supporto all’adozione internazionale in una posizione prioritaria, e quindi nuova rispetto al recente passato, rendendo possibile un supporto efficiente e strutturale ai diritti dei bambini e alle loro famiglie” e “se si intenda proseguire speditamente sul percorso intrapreso dalla Commissione nel corso del mese di maggio al fine di definire, con le autorità centrali dei Paesi di origine, nuove procedure per le adozioni internazionali, anche in “modalità da remoto”, provando a tracciare nuove procedure adottive, con i Paesi che hanno mostrato di essere propositivi e ricettivi nel lavoro on line”.