Adozione Internazionale. Noi siamo dovuti andare in Ucraina e li ci hanno presentato 10 schede tra cui scegliere…è stato orribile

Gentile Ai.Bi.,
siamo una coppia in possesso del decreto di idoneità.
Abbiamo già vissuto questa splendida esperienza anni fa, adottando un meraviglioso bimbo dall’Ucraina. Ora, siamo molto combattuti se intraprendere nuovamente il percorso di adozione verso questa particolare Nazione che ci ha donato nostro figlio o se cambiare Paese.

Questo nostro dubbio nasce dall’esperienza che abbiamo vissuto.
Certamente sapevamo che la procedura in Ucraina non prevedeva un abbinamento in Italia, ma mai avremmo immaginato di dover scegliere tra 10 schede di bambini, presentate in pochi minuti e senza dettagliate e aggiornate informazioni.

Potrete certamente immaginare come si senta una coppia in tale situazione, smarrita, impaurita, con addosso la sensazione di non essere in grado di decidere nulla.

Per questo vi vorremmo chiedere: la situazione è rimasta invariata? Vengono ancora mostrate tante schede di bambini?
Anche se siamo felici del nostro bimbo non riusciremo mai a dimenticare gli occhietti di tanti altri che potevano diventare i nostri figli.

Grazie per la vostra attenzione

Carolina e Matteo

Cari Carolina e Matteo,

innanzitutto siamo molto contenti che la vostra adozione, nonostante il disorientamento vissuto in Ucraina, sia pienamente felice e la dimostrazione ne è il fatto che siete nuovamente disponibili ad accogliere un altro figlio.

Certamente tutti gli enti che lavorano con l’Ucraina ben conoscono la situazione; non tutte le coppie sono in grado di affrontare un percorso così complesso, ricco di incognite ed imprevisti come quello che ci avete ben descritto.

Questo Paese, che in passato ha fatto arrivare tantissimi bambini in Italia, di fatto è sempre stato l’unico a non dare nessuna informazione precedentemente all’arrivo della coppia a Kiev.

Negli anni i numeri dei minori arrivati in Italia si è molto ridimensionato rispetto ad una decina di anni fa, ma dalle ultime statistiche pubblicate dalla Commissione per le Adozioni Internazionali si nota una certa ripresa.

L’attuale situazione vede ancora l’Ucraina come un Paese né  firmatario né tantomeno ratificante la Convenzione de L’Aja, ma soprattutto è nella loro normativa che è vietata l’intermediazione all’adozione, ed è per questo motivo che non giungono in Italia le informazioni di uno specifico minore per una precisa coppia, in quanto gli enti autorizzati di fatto sono degli intermediari, anche se ufficialmente autorizzati, e quindi secondo la loro legge le informazioni possono essere date solo alle coppie al loro arrivo a Kiev.

Qualche passo per superare le tante problematiche si sta facendo. Da ormai diversi mesi si sta discutendo su un accordo bilaterale che potrebbe, se approvato, rivedere le procedure, compresa quella riguardante le informazioni.

Ci auguriamo tutti che a breve si possa riuscire a non mandare più le coppie a vivere quella difficile esperienza che avete vissuto voi.

Un caro saluto

Staff Ai.Bi. Adozione Internazionale