Adozioni Internazionali: il 17 gennaio si apre il dibattito al Parlamento europeo

Il 17 gennaio 2011 l’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha messo all’ordine del giorno la discussione dell’interrogazione sulle adozioni internazionali, presentata nei giorni scorsi da 62 eurodeputati, fra cui l’On. Roberta Angelilli.

L’obiettivo dell’interrogazione è quello di ottenere un quadro completo della situazione dei minori abbandonati nei 27 Stati membri ed aver maggiori informazioni in merito alle iniziative della Commissione europea sulle procedure che garantiscono la tutela dei minori in Europa. La risposta a questi interrogativi darà concretezza alla portata del trattato di Lisbona in vigore dal dicembre 2009 che ha innovato il Trattato dell’Unione inserendo per la prima volta nella storia la “promozione della tutela dell’infanzia” tra gli obiettivi dell’Unione europea.

 Alla stessa assemblea di Strasburgo del 17 gennaio il Parlamento europeo esaminerà un altro atto, verrà infatti presentata una proposta di risoluzione preparata dall’onorevole Angelilli sul tema delle adozioni internazionali in Europa. La proposta vuole sollecitare un appello del Parlamento alle altre istituzioni europee rispetto alla esplorazione della possibilità che le politiche e le strategie dell’adozione internazionale vengano coordinate a livello europeo.

Attualmente le politiche di adozione rientrano nella competenza dei singoli stati membri. Se invece le istituzioni europee, alla luce dei nuovi obiettivi del trattato di Lisbona in materia di “promozione della tutela dei minori” decideranno di dover “coordinare” le politiche in questione, ci sarebbe una grossa novità.

Attendiamo dunque con fermento quanto avverrà la prossima settimana a Strasburgo perché se, che dopo la discussione del 17 gennaio, il Parlamento europeo voterà la proposta e, se la votazione sarà positiva, giungerà presto una risoluzione del Parlamento europeo che potrebbe portare ad una serie di raccomandazioni e pressioni sui singoli Stati per adeguare prassi e normative interne rispetto a determinati criteri che verranno stabiliti come “standard europeo”.