Africa. Madri – bambine ed adolescenti incinte escluse dalla scuola, discriminate e ripudiate.

#Africainfamiglia. In Africa, decine di migliaia di ragazze incinte e madri adolescenti sono bandite o scoraggiate dal frequentare la scuola e discriminate dalla società. La famiglia miglior misura di protezione e tutela.

Nel continente africano decine di migliaia di adolescenti incinte e madri-bambine bandite sono bandite o scoraggiate dal frequentare la scuola e costrette a vivere ai margini della società. Ad affermarlo un rapporto di Human Rights Watch (Hrw) pubblicato alla vigilia della Giornata del bambino africano, il 16 giugno.

L’Africa registra da sempre uno dei più alti tassi al mondo di gravidanza tra le adolescenti e le bambine, ciò nonostante, non ci sono ancora leggi e politiche che garantiscano loro protezione.

In molti Paesi del continente, le scuole non consentono a queste “madri bambine” di tornare a scuola dopo aver avuto un figlio, negando così loro diritto all’istruzione e qualsiasi possibilità di riscatto.  Ci sono Paesi, dove i funzionari scolastici ricorrono a mezzi dannosi per identificare le ragazze incinte, compresi i test di gravidanza forzata, e stigmatizzare e pubblicamente svergognarle o espellerle. Violenza che si unisce ad altra violenza.

Proteggere queste madri bambine – quasi sempre vittime abusi e violenze, spesso isolate o allontanate o ripudiate dalle comunità di appartenenza ritrovandosi a vivere per strada o ad essere accolte in istituto – significa intervenire sulla famiglia e sul suo ruolo“la famiglia” resta la miglior risorsa e misura di protezione e tutela dei minori, affinché non si ritrovino da soli ed esposti a violenze e soprusi.

E’ quanto cerca di fare Ai.Bi, con il suo impegno in quattro Paesi africa (Congo, Ghana, Kenya e Marocco) con la campagna di Adozione a Distanza “Africa in Famiglia”realizzando progetti in Marocco, Ghana, Kenya e Repubblica Democratica del Congo a favore dei bambini più vulnerabili, abbandonati e orfani.

Una campagna che si muove dalla responsabilità e dalla partecipazione del singolo e che mette in primo piano un strumento di aiuto continuativo alla portata di tutti “l’Adozione a Distanza”. Attraverso il sostegno a distanza, nel concreto, si da continuità ai progetti di “Africa in Famiglia” per tutelare i diritti dei bambini, primo fra tutti il diritto a vivere e crescere in famiglia; garantire ai minori ospiti nei centri di accoglienza un’alimentazione adeguata e l’accesso a cure mediche e visite specialistiche; il diritto all’istruzione.

Infine, non da ultimo, con l’Adozione a Distanza Africa si offre un concreto aiuto nella prevenzione dell’abbandono sostenendo le famiglie in difficoltà e incentivando la loro autonomia economica.