Arnoletti (Cifa): “La cooperazione fra tutti i soggetti deve tornare a essere armonica e completa”

arnolettiRiportiamo di seguito il testo integrale dell’intervento di Gianfranco Arnoletti, presidente del Cifa, pubblicato sul sito cifaong.it, in cui si analizza la situazione delle adozioni internazionali in Italia dopo l’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Carlo Giovanardi.

 

La fresca interrogazione parlamentare presentata da Carlo Giovanardi sul corretto funzionamento della Commissione Adozioni Internazionali e la recente decisione di Ai.Bi., Ente Autorizzato, di sospendere l’accettazione dei conferimenti di  mandato per procedere con l’adozione internazionale, mi hanno portato a riflettere. Perché se Cifa, in termini di numeri, per il momento non è coinvolto dalla crisi che sta investendo le adozioni internazionali, è altrettanto vero che qualcosa, nel panorama delle adozioni, è cambiato.

A oggi, in totale trasparenza, CIFA si sente in qualche modo “condizionato” nell’utilizzo degli strumenti fondamentali ad accompagnare e sostenere le proprie famiglie nel viaggio che li porterà a diventare genitori. Tutto questo non ci fa piacere, e vi assicuriamo che ci stiamo impegnando come prima e più di prima per poter tornare a lavorare nella serenità più totale, nel rispetto di chi sceglie di rivolgersi a noi, e soprattutto dei bambini che ancora aspettano di avere una famiglia. Un obiettivo che insieme potremo raggiungere solo ed esclusivamente se la cooperazione tra tutti i soggetti che lavorano in nome dell’adozione internazionale tornerà a essere armonica e completa. A partire proprio dalle Istituzioni. A preoccuparci, lo ribadiamo ancora una volta, non è soltanto il dimezzamento di numero delle adozioni portate a termine, quanto una mancanza di attenzione rivolta all’adozione come istituto. E a chi sostiene che i numeri non sono tutto, per Cifa invece rappresentano un qualcosa di molto importante: perché dietro ogni numero c’è un bambino in reale stato di abbandono che grazie all’adozione internazionale vede rispettato il suo diritto fondamentale, quello di avere una famiglia. Famiglia che – dato la situazione difficile della maggior parte dei Paesi di origine dei bambini – difficilmente potrebbe venire a crearsi proprio nei Paesi in cui i bambini sono nati.

Dal canto nostro noi ribadiamo ciò che non può assolutamente mancare: impegno, dedizione, costanza, trasparenza e professionalità. Chiediamo però aiuto, sostegno e collaborazione a tutti per evitare che l’adozione internazionale raggiunga quel punto di non ritorno che insieme vogliamo evitare.

 

Fonte: Cifa