Bonus edilizi. Esclusi i benefici per le seconde case ma possibile riconferma dell’Ecobonus

Confindustria accoglie la proposta del governo: bonus edilizi solo per le prime abitazioni ed Ecobonus verso il rinnovo

Il governo italiano si prepara a una significativa stretta sui bonus edilizi, con l’obiettivo di razionalizzare le risorse e concentrarle su interventi prioritari.

Gli incentivi per seconde e terze case

Durante l’assemblea di Confindustria, la premier Giorgia Meloni ha annunciato che non saranno più concessi incentivi fiscali per le seconde e terze case. Si tratta di una decisione rilevante, che mette fine a un periodo in cui i bonus edilizi, come il Superbonus 110%, venivano applicati senza distinzione tra le tipologie di immobili, generando benefici anche per chi possedeva più di una proprietà.
La legge di Bilancio in arrivo confermerà questa tendenza, introducendo ulteriori limitazioni, come la riduzione dello sconto sulle ristrutturazioni edilizie, che dovrebbe scendere dall’attuale 50% al 36% nel 2025.

Il rinnovo dell’Ecobonus

Inoltre, si ipotizza che l’Ecobonus venga rinnovato, ma esclusivamente per la prima casa, e solo in caso di interventi che migliorino le prestazioni energetiche dell’edificio. Un’altra novità riguarda la possibilità di trasformare i bonus fiscali in trasferimenti monetari per i contribuenti incapienti, ossia coloro che non beneficiano degli sgravi perché non hanno imposte da pagare.

Le risorse

In questo contesto, il governo Meloni è impegnato a trovare risorse per finanziare la Manovra economica entro la fine dell’anno. Attualmente, sono stati individuati tra i 20 e i 25 miliardi di euro, frutto anche di tagli alla spesa pubblica. Tuttavia, per onorare gli impegni presi con i cittadini – dall’aumento delle pensioni minime alle nuove deroghe previdenziali per evitare l’applicazione della legge Fornero, dai tagli Irpef al potenziamento dell’assegno unico per le famiglie numerose – occorre reperire ulteriori fondi.
Parallelamente, al Senato prosegue l’iter del cosiddetto decreto Omnibus, che ha attirato una pioggia di emendamenti da parte delle forze politiche. Si tratta di 726 emendamenti totali, di cui 489 ancora da esaminare, il che potrebbe rendere il dibattito particolarmente complicato e lungo. Tra le proposte del governo, vi è anche la possibilità di anticipare a dicembre il Bonus Befana da 100 euro lordi e la rivalutazione delle pensioni, sfruttando un extra gettito previsto per il 2024, stimato in circa 3 miliardi di euro.

[Fonte: QuiFinanza]