Brasile, Ai.Bi. tra le 10 migliori organizzazioni a sostegno dell’infanzia abbandonata

bimbi_brasileRiconoscere se stessi, saper affrontare le situazioni in cui si vive, scoprire di avere un nome, un’identità e il diritto a una famiglia. Sono gli obiettivi del progetto “Deistituzionalizzazione e Reintegrazione Familiare” di Amici dei Bambini in Brasile, che sono valsi ad Ai.Bi. l’accesso alla finale del Premio Crianca 2014. La cerimonia finale dell’iniziativa, con la consegna delle statuette e la proclamazione dei 4 vincitori, è prevista per martedì 2 settembre al Teatro Cetip di San Paolo, presso l’Istituto Tomie Ohtake. Al di là della premiazione, l’evento sarà soprattutto un’importante occasione per far conoscere i progetti realizzati dalle diverse organizzazioni presenti in Brasile con attività a sostegno dell’infanzia più fragile.

Ai.Bi. Brasile è quindi una delle 10 organizzazioni non governative finaliste del premio di cui il ministero della Cultura del Paese sudamericano è partner ufficiale. Per arrivare all’atto conclusivo della manifestazione, Ai.Bi. ha superato ben 4 fasi selettive, effettuate da un apposito comitato tecnico. In principio, infatti, erano 310 i progetti iscritti al Premio Crianca 2014, scesi poi a 127 dopo la prima scrematura, ridotti quindi a 57 con la seconda selezione e a 27 con la terza, per arrivare ai 10 finalisti.

“Deistituzionalizzazione e Reintegrazione Familiare”, il progetto con cui Ai.Bi. Brasile partecipa al Premio Crianca, è un’iniziativa mirata al reinserimento sociale e familiare dei minori in stato di abbandono. Il suo obiettivo è quello di dare la possibilità ai bambini di acquisire adeguata conoscenza di se stessi, della situazione in cui vivono e dei diritti fondamentali di ogni minore, come quello al nome, all’identità, alla famiglia, alla possibilità di esprimere non solo le proprie necessità, ma anche i propri interessi e talenti.

Attraverso un lavoro di rete con i vari attori del sistema di protezione dei minori in Brasile, il progetto si propone di effettuare una diagnosi della situazione di ogni bambino e di elaborare per lui, a partire da essa, uno specifico piano di intervento. In questo quadro, vengono proposte attività educative, ludiche, terapeutiche, oltre a laboratori artistici che permettano ai minori di sviluppare l’espressione, la formazione di idee e la costruzione di valori di riferimento. L’arte come forma di educazione è in questo senso utilizzata per migliorare la concentrazione, la creatività e l’autostima dei bambini, sempre con il fine ultimo di incentivarne l’integrazione sociale e comunitaria. E naturalmente anche familiare. Per questo, sempre nell’ambito del progetto, Ai.Bi. lavora sul pre e post adozione, sulla formazione di reti di accoglienza, sulla preparazione delle aspiranti coppie adottive e sulle realizzazione di seminari sull’adozione. In continuità con tutto ciò, il progetto prevede anche un forte impegno per la prevenzione dell’abbandono, un obiettivo da centrare insieme alle famiglie e alle comunità locali.