Sostegno a Distanza

Storie di Sostegno a Distanza

Sad Ai.Bi.: da settembre cambia nome!

Con la messa on line del nuovo sito, inizierà a settembre la campagna per il lancio del nuovo nome del sostegno ai minori in difficoltà! Quale nome più sbagliato infatti del “Sostegno a distanza”? Il termine distanza significa “sta’ lontano da me”, “non ti avvicinare”; tutto il contrario di ciò che Ai.Bi..realizza, grazie ai propri sostenitori , nei confronti dei minori in difficoltà. Ti aspettiamo a settembre sul nuovo sito per scoprire le grandi novità!

Perù: fratello, portami via con te

Venerdì scorso la nostra psicologa Sonia si è recata nuovamente all’istituto Juan Pablo Magno, con cui Amici dei Bambini collabora attraverso il progetto di Sostegno a Distanza, per svolgere con i bambini e ragazzi ospitati una sessione molto particolare il cui scopo è stato quello di lavorare sul rapporto che i piccoli ospiti hanno con i loro fratelli. LEGGI TUTTO…

Vlad, Andrei e Olga di 12, 14 e 15 anni: se la nonna non basta, arriva la bisnonna

«L’arrivo di un bambino in famiglia è un dono di Dio, un motivo di gioia che dovrebbe durare nel tempo, nonostante le difficoltà che, con gli anni, ogni famiglia potrà incontrare», ci scrive un’operatrice del sostegno a distanza, a Chisinau, in Moldova. «Oggi raccontiamo di Vlad, Andrei e Olga, di 12, 14 e 15 anni. Sono tre fratelli che ci hanno impressionati subito per la forza che hanno dentro di sé». LEGGI TUTTO…

Congo: Daniel, 2 anni, abbandonato in un pozzo nero

Daniel, 2 anni, è stato trovato l’11 ottobre 2011 in un quartiere povero di Kinshasa, con il corpo semisepolto in un pozzo nero. Le sostanze tossiche presenti all’interno hanno messo in serio pericolo la sua salute. Non appena il medico del centro lo ha visitato, si è deciso di inserirlo subito in un programma di sostegno a distanza e di fargli fare una visita specialistica oftalmologica: era evidente infatti che Daniel aveva subito una grave lesione agli occhi in conseguenza della contaminazione. LEGGI TUTTO…

«Non glielo dico che lo vado a trovare, gli farò una sorpresa»

«Il cucciolo non cammina, ha già otto anni, non so quali speranze di adozione ci siano per lui… e io e mio marito ci teniamo tantissimo che non gli manchi nulla… Anche se siamo lontani e non saremo mai la sua vera famiglia, vorremmo entrare nel suo cuore e fargli capire che vale la pena credere che in questo mondo non esiste solo l’abbandono, ma esistono anche persone come noi, che gli vogliono bene, lo pensano e parlano di lui». LEGGI TUTTO…

Nepal, Maya, 31 anni: una figlia, un marito disabile e una madre sulle spalle

Maya ha 31 anni. È una delle donne che vivono a Jadibuti. Suo marito è disabile: i due vivono presso la madre di lei, che l’aiuta a prendersi cura dell’uomo. Sdraiato a letto per quasi tutto il giorno a causa di una paraplegia, Ganesh (questo il suo nome) richiede attenzioni costanti. Hanno una figlia, una femminuccia di 4 anni. Maya ha per anni affiancato la madre in lavori di taglio e cucito, che poi cercava di vendere. Ma la madre, da quando è invecchiata, ha perso parte della vista. LEGGI TUTTO…

Bulgaria, Maya e Julyana, gemelle di 16 anni: “Ho raggiunto mia sorella in istituto”

Maya e Juliana sono due gemelle di 16 anni. Le due ragazze praticano uno sport insolito, ma con grandi successi: il sollevamento pesi. Maya è così brava che nel 2010 è stata campionessa della nazionale giovanile. Sono nate in Sud Africa a seguito di un trasferimento della loro famiglia d’origine per motivi di lavoro. La morte dei genitori le ha costrette al ritorno in Bulgaria, per andare entrambe a vivere con il nonnoLEGGI TUTTO…

Kosovo: Alena, 9 anni, in affido: “Aiutatemi a rivedere il mio papà”

Questa è la storia di un padre e una figlia e temporaneamente separati. È la storia di Alena, di 9 anni, nata in Kosovo e rimasta orfana di madre mentre il papà, per gravi problemi di salute mentale e per le conseguenti difficoltà di inserimento nel lavoro e in società, non ha potuto offrirle le cure e le attenzioni necessarie. Se volete aiutare anche voi Alena e il suo papà, scrivete a sad@aibi.it o telefonate al numero 02.988.221. LEGGI TUTTO…

Congo, Amina, 23 anni: adottare una ragazza-madre

Non è mai facile crescere un figlio da soli. Se poi si hanno solo 23 anni, si vive a Kinshasa e non si ha un lavoro, la situazione rischia di precipitare trasformandosi in un abbandono. Quella appena descritta è la situazione di Amina, ragazza-madre che dal 2009 vive presso un centro d’accoglienza e che, grazie alla sensibilità dei sostenitori a distanza, riceve un po’ di aiuti per sé e per il suo bimbo. LEGGI TUTTO…

Congo, Ruth, 3 anni: abbandonata in strada

È importantissimo che Ruth possa ricevere cure con regolarità, altrimenti correrà il rischio di vanificare i progressi raggiunti. Insieme, allora, proviamo a trasformare l’IMC di Ruth in una nuova sigla che indichi qualcosa di bello: come Impresa in Comune o Impegno del Cuore. Aiutiamola a procurarsi un futuro migliore! Scrivete subito a sad@aibi.it o telefonate allo 02/988221. Ruth aspetta di iniziare una storia di sostegno a distanza con voi. LEGGI TUTTO…

Bulgaria, Ivaylo, 8 anni: «Due volte abbandonato… anche dal mio sostenitore a distanza»

Vorremmo parlarvi di Ivaylo, bambino di 8 anni, che vive presso l’Istituto Olga Skobeleva di Plovdiv da quasi due anni. Ivaylo è stato abbandonato all’età di 5 anni, ha girato diversi istituti: quello in cui si trova attualmente è il terzo. La sua è la storia di un minore abbandonato due volte: persino dal suo sostenitore a distanza. LEGGI TUTTO…

A tutti i sostenitori del Ghana: finalmente l’istituto è vuoto!

Martedì 27 marzo il centro Save Widows and Orphans, sito nella zona di Ho, regione del Volta, ha visto i bambini “tornare” per qualche ora in istituto a festeggiare la Pasqua. Sì, avete letto bene: per un pomeriggio i bambini sono usciti dalla loro casa, portandosi dietro la loro famiglia, e sono rientrati nel centro per trascorrere qualche ora di attività insieme. Infatti al momento il centro è fortunatamente vuotoLEGGI TUTTO…

Moldova, Tania di 9 anni: di nonna ce n’è una sola!

«Un nuovo caso impossibile si sta risolvendo positivamente – scrive l’operatrice del sostegno a distanza in Moldova –. Si tratta di una nonna che, dopo anni di separazione dalla nipote, ha deciso di riportare la piccola a casa nonostante le sue condizioni materiali non fossero stabili. Ma “l’amore ed il dovere che ho nei confronti di lei mi aiuterà a mantenerla e ad assicurarle una vita dignitosa”, dice la nonna, con ottimismo nella voce». LEGGI TUTTO…

Congo, Moses: 10 mesi di lotta contro la denutrizione

Capita spesso di sentir parlare dell’Africa e di constatare che alcuni fra i suoi problemi principali sono la povertà, la mancanza di cibo, le conseguenti malattie. Per chi ha visto l’Africa degli ultimi e l’ha vissuta, la storia di Moses rientra esattamente in questa situazione. Moses, infatti, è un piccolo scricciolo di appena 10 mesi, nato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. Un caso urgentissimo, trattandosi di un bebè così piccolo. LEGGI TUTTO…