Adozione internazionale: “C’è tanto da cambiare ad iniziare dai vertici della CAI”

Riportiamo in maniera integrale la domanda di un nonno adottivo che sconsolato scrive a Quotidiano Nazionale a cui risponde Paola Severini. 

Cara signora, sono un nonno adottivo e ho vissuto il calvario che mio figlio e mia nuora hanno dovuto sostenere per poter adottare mia nipote dall’ Africa. Per poterli aiutare ho dovuto mettere un mutuo sulla mia casa, inoltre hanno dovuto aspettare 9 anni, mentre le coppie normali ci mettono 9 mesi! Vorrei una spiegazione sul comportamento del nostro Stato, che – pare – si preoccupi del fatto che siamo un “Paese di vecchi” e poi fa di tutto per ostacolare chi vuole crearsi una famiglia. Ma non c’ è modo per facilitare la vita a tanta gente? 

Caro nonno sconsolato,

approfitto della sua mail per denunciare nuovamente la cattiva gestione della Cai , che è la Commissione per le Adozioni Internazionali e ripeto quello che ho già dichiarato. Per velocizzare il percorso di tanti genitori è indispensabile: 1) cambiare vertici , struttura, composizione, competenze di questa arcaica commissione, subito! Non è meno urgente cambiare l ‘ organizzazione della Cai che di altre strutture di indirizzo e di controllo! 2 )bisogna velocemente diminuire il numero delle associazioni accreditate e lasciare in piedi solo quelle con sedi in tutta Italia , con un numero di adozioni congruo e con una vera professionalità. Le altre devono chiudere o fondersi insieme. Anche in questo caso devo tristemente ribadire che allo Stato si sostituiscono i Nonni!

Buon anno

Fonte (Paola Severini  su ‘Quotidiano nazionale’)