Cina: “Ci hanno letto la scheda di Giorgia, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: tutto qui?”

famiglia cartaSe c’è un sentimento che riesce a essere più forte di qualsiasi avversità, quello è la gioia dell’accoglienza. Una dimostrazione di questo arriva dalla famiglia Carta di Torino e dalla storia dei coniugi Anna Maria e Sebastiano che all’inizio di maggio sono tornati dalla Cina con la piccola Giorgia, 20 mesi. E insieme alla loro prima figlia, Chiara, oggi rappresentano una delle più belle testimonianze della bellezza dell’adozione, capace di andare oltre i piccoli e grandi ostacoli di ogni giorno: i problemi di salute di un nonno anziano, i leggeri screzi tra sorelline e quei bisogni speciali che probabilmente avrebbero frenato tante altre coppie dall’intraprendere il difficile, ma affascinante percorso dell’adozione. Per tutte queste ragioni non potevamo non chiedere anche alla famiglia Carta di farsi testimonial di #iosonoundono, la campagna di Amici dei Bambini nata per dimostrare a tutti quanto l’adozione sia una cosa meravigliosa.

La prima grande dimostrazione di felicità per l’arrivo di Giorgia è stata espressa, a sorpresa, dal nonno materno. “Ecco la nipotina cinesina che aspettavo!”, ha esclamato appena si è trovato davanti quella bambina con gli occhi a mandorla, conosciuta, fino a quel momento, solo in fotografia. Può sembrare la reazione di qualsiasi nonno. “E invece per me è stato un miracolo – dice oggi mamma Anna Maria -: non mi sarei mai aspettata che mio padre, sofferente dopo un ictus e spesso poco lucido, potesse esprimere così la gioia di essere diventato nuovamente nonno, aprendo la porta di casa al nostro arrivo dalla Cina”.

Arrivo che si è concretizzato i 1° maggio 2015, quando la famiglia Carta è tornata dall’Estremo Oriente, “arricchita” del nuovo dono chiamato Giorgia, a seguito del gruppo più numeroso di sempre che sia mai partito con Amici dei Bambini per la Cina.

Fin dai primi giorni successivi al loro ritorno a Torino, l’entusiasmo tra parenti e amici si è moltiplicato e, come non mancano di sottolineare mamma Anna Maria e papà Sebastiano, la presenza di Chiara è stata fondamentale perché Giorgia,  in pochi minuti, potesse rinascere figlia.

I coniugi Carta sono consapevoli, infatti, di quanto la nuova arrivata sia stato un vero miracolo per tutta la famiglia. Il secondo miracolo, per la precisione: il primo era avvenuto quasi 5 anni fa, quando, con l’adozione nazionale, arrivò Chiara che allora aveva appena 15 mesi e oggi ha 6 anni.

Chiara, appunto. Una presenza decisiva per aiutare Giorgia a entrare a far parte immediatamente della famiglia. “Lei è stata il trait d’union con noi, quando la tata ci ha messo in braccio Giorgia in lacrime – ricorda Anna Maria -. Ha voluto essere bella per incontrare sua sorella: ha chiesto di essere pettinata con le trecce e di indossare un vestito con qualche brillantino. Lei, di solito un po’ introversa e parca nel dimostrare le sue emozioni, ha invece vissuto il momento dell’incontro come la cosa più naturale di questo mondo. A parte i primi minuti di ‘terrore’, poco dopo ci siamo messi a giocare tutti insieme”.

Ed è stata proprio Chiara a scegliere il nome per la sorellina in arrivo dalla Cina. Quest’ultima oggi è molto legata alla prima, perché la vede come la sorella maggiore da emulare. Anche se a volte litigano e mostrano piccole gelosie come accade in tutte le famiglie. “Ma si cercano sempre e si compensano anche molto bene – assicurano i genitori -: Chiara più spigolosa e introversa, ma solare, Giorgia sempre sorridente e giocherellona”.

L’entusiasmo di Anna Maria ha quasi impedito che dal suo racconto trapelasse quella “particolarità” della piccola Giorgia che ha comportato il suo inserimento nella lista dei “bambini speciali”. “A Giorgia – fa notare Anna Maria alla fine dell’intervista – mancano le dita della mano destra, ha solo un abbozzo di pollice. Ma riesce comunque a tenersi sull’altalena. Ci siamo informati e sappiamo già a chi rivolgerci per un futuro intervento chirurgico. Ma posso dire che il vero bisogno speciale di questi bambini è solo l’amore. Per il resto non c’è deficit che tenga”.

Di questo Anna Maria e Sebastiano sono stati consapevoli fin dal primo momento. Quando, nella sede Ai.Bi. di Torino, dopo la lettura della scheda su Giorgia, si sono guardati negli occhi e hanno esclamato: “Tutto qui?”