Figli in attesa: un miracolo dietro l’altro. Anche Yanliang ora sente al 100% e usa pure i congiuntivi. Il segreto? Saper leggere la scheda con gli occhi del cuore

signorettoSulla scia di una meravigliosa adozione, non si può che pensare a un bis. E così è accaduto a Anna e Marco Signoretto che raccontano oggi il loro doppio dono ricevuto dal paese del Dragone, la Cina.

L’adozione di Dan, oggi 10 anni, è stata così bella che non abbiamo avuto dubbi nel presentare la domanda di una seconda – raccontano i genitori per  #iosonoundono  – . Aveva 4 anni quando lo abbiamo incontrato, nel 2010. Era ed è un bambino bravissimo che da sempre ha saputo come comportarsi e cosa fare per gestire la sua labiopalatoschisi, per la quale era già stato operato due volte in Cina. Tornati a casa ha subito altri due interventi e ora il suo problema è del tutto gestibile. Bravo com’è!...”, aggiunge orgogliosa la mamma.

Così la famiglia Signoretto, che abita in provincia di Verona, brucia le tappe del secondo iter adottivo: un bambino con bisogni particolarmente speciali di nome Yanliang attendeva una famiglia tra i molti segnalati nella rubrica di Ai.Bi. ‘Figli in attesa’. Quell’appello non è rimasto inascoltato: nel marzo di due anni fa i Signoretto sono tornati in quattro dalla Cina, con il nuovo arrivato di due anni e mezzo.

Abbiamo letto la sua storia, non semplice – dice il papà – : Yanliang aveva una atresia, una malformazione congenita dell’orecchio sinistro, un occhio un po’ sceso rispetto alla posizione consueta nel viso: c’era il sospetto, poi rivelatosi fondato, di una sindrome rara di tipo genetico. Qualcosa che non riguardava il numero di cromosomi, che infatti era corretto: il bambino mostrava uno sviluppo nella norma e il tema semmai era di tipo ‘estetico’”.

“Il vero problema – aggiunge – era in realtà il danno all’udito, quindi alla parola, causato dall’atresia all’orecchio sinistro nonché da un tappo di cerume che chiudeva il condotto uditivo destro”. Sulla carta, un bambino con difficoltà a esprimersi, tanto che all’epoca dell’appello su Figli in attesa non parlava. Da lì all’abbinamento, come accade spesso in questi casi, la famiglia si è rivolta a vari specialisti per avere suggerimenti e pareri.

In questi momenti, che non sono certo facili, occorre trovare il punto di riferimento giusto, senza farsi prendere dal panico o arrendersi subito, ma cercare più informazioni possibili e darsi del tempo – dicono Anna e Marco – : per noi è stato decisivo  l’incontro con uno specialista che esaminando il dossier di Yanliang ci disse: ‘Se fossi io il nonno partirei subito: guardate che bel bambino vi aspetta!”. Quel giorno siamo stati molto confortati, pur conoscendo alcune difficoltà che si sarebbero presentate”.

Se all’incontro con Dan i Signoretto si trovarono di fronte a un “copione” abbastanza collaudato – il bambino, spaventato, pianse per qualche tempo – Yanliang, con le stesse paure nel cuore, di fronte a due sconosciuti venuti da lontano e a un bimbo che gli sorrideva amorevolmente rimase immobile: “Non aveva alcuna reazione e subito pensammo a un problema cognitivo – ricorda la mamma – : invece, essendo sotto choc, sembrava ….un bambolotto!  Poi ha cominciato a interagire: parlava solo a gesti ma piano piano è andato ad abbracciare il papà. Anche in questa circostanza Dan è stato l’angelo custode dell’incontro: ha fatto di tutto per far ridere e divertire il fratello, anche nei giorni successivi”.

Una volta in Italia sono proseguiti gli accertamenti medici: “Ci prospettavano di tutto – dicono i Signoretto – anche la possibilità di imparare la lingua segni per comunicare con il bambino.  Non sapevamo come si sarebbe evoluta la cosa”.

Ora Yanliang ha una protesi auricolare grazie alla quale sente al 100% e parla. “All’inizio la rifiutava poi a poco a poco si è abituato e ora la porta ogni giorno. Ha cominciato a parlare e grazie alla logopedia si vedono progressi ben oltre le aspettative. Usa anche i congiuntivi! – aggiunge Anna – Proprio oggi, rispetto alla possibilità di un pranzo in famiglia ha detto: ‘Speriamo che ci siano anche i cuginetti!”.

Oggi Yanliang, grazie non solo alla famiglia ma alla complicità e vicinanza del fratello, “è un altro bambino: ama andare alla scuola materna così come Dan è un alunno modello alle scuole elementari. L’amore e la pazienza hanno modellato, con il tempo, una famiglia unita e entusiasta del viaggio compiuto insieme.  “Yanliang non era il primo figlio in attesa di cui leggevamo la storia e per cui avevamo chiesto informazioni – concludono i Signoretto – : tuttavia è stato molto importante tentare di rispondere a un appello, perché quello che non si riesce ad accettare in un primo momento ci è servito per dire un sì convinto e definitivo, dopo. E’ importante leggere le schede di questi bambini: vuol dire dare una possibilità a chi ha meno chance di altri. Tutti noi cambiamo, cresciamo continuamente: non siamo gli stessi della prima né della seconda adozione. E’ grazie ai nostri figli che siamo arrivati fino a qui”.

E a casa Signoretto indovinate di che si parla? Di una terza adozione!