Coronavirus. Come gestire i figli durante la “prigionia” domestica?

Buongiorno,
ho due figli in età scolare. Il prolungamento delle misure di contenimento per il Coronavirus e la relativa “prigionia” domestica si stanno rivelando molto dure da sopportare per loro e stanno iniziando a manifestare segni di insofferenza.
Come posso gestirli?
Giovanna

Gentile Giovanna,

sicuramente questa dell’emergenza Coronavirus, per loro, è una fase difficile e complicata. I nostri ragazzi sono abituati a una vita piena: di amicizie, di contatti con il mondo esterno, di esperienze. Per cercare di rendere per loro questa esperienza meno traumatica possibile si possono, tuttavia, adottare alcuni piccoli accorgimenti.

Una prima regola può essere quella di impostare una nuova routine: darsi degli orari in cui devono trovare posto le necessarie ore per il sonno, i pasti, l’attività fisica e il contatto con amici e parenti. La routine può dare un senso di continuità e stabilità in una situazione nuova e stressante.

In secondo luogo i membri della famiglia dovrebbero riuscire, nonostante la situazione, a garantire e rispettare gli spazi di sicurezza di ciascuno, lasciando margine per “stare da soli”. I genitori devono essere figure di riferimento rispettando però lo spazio privato dei loro figli, senza risultare invadenti.

Ovviamente un’altra regola deve essere quella di consentire ai bambini e ai ragazzi il contatto con i loro coetanei, gli amici, i compagni di scuola, attraverso gli strumenti utili a tal fine: videochat e computer. Questo, ovviamente, va fatto con attenzione a non far passare ai bambini ore e ore davanti allo schermo di un computer.

Da ultimo è bene cercare di placare gli impulsi ad agire d’istinto, con comportamenti irrazionali che rischiano di rompere gli equilibri. Per evitare che i bambini soffrano eccessivamente la noia, bisogna trovare attività alternative. Sarebbe bene privilegiare i lavoretti manuali: aiutare in cucina, innaffiare le piante, riparare oggetti sono tutte attività che stimolano la creatività e l’interesse dei figli.

Infine, per rassicurare i bambini, bisogna sempre rispondere alle loro domande su quanto sta accadendo. Rispondere in modo vago può generare in loro ulteriore ansia.

Sperando di essere stati esaustivi porgiamo i nostri più cordiali saluti,

Staff Ai.Bi. – Amici dei Bambini