Coronavirus. Dopo l’appello dell’ONU, dalla Siria allo Yemen si aderisce al “cessate il fuoco” per contenere l’epidemia

Con la campagna #Accoglienzanonsiferma di Ai.Bi. si possono sostenere le popolazioni in difficoltà per il Covid-19, in Italia e nel mondo

Dopo l’appello del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, per la pandemia globale di Coronavirus, diversi gruppi armati stanno rispondendo positivamente alla richiesta di deporre momentaneamente le armi. “Deponete le armi, è l’ora di lasciare i conflitti dietro di noi e di concentrarci sulla vera battaglia comune. Fate tacere i cannoni e bloccate i bombardamenti aerei”, aveva detto Guterres. Dalla Siria allo Yemen, passando per il Camerun, sono arrivate risposte affermative e alcune fazioni sia ribelli che governative hanno dato la loro disponibilità a una tregua per fermare il virus. In Siria i combattenti curdi delle Forze democratiche siriane (Sdf) si sono dichiarate disponibili “a fermare ogni azione militare” nel nord-est del Paese, dopo che le prime notizie di contagi nel Paese devastato da un decennio di combattimenti avevano fatto capolino sui media.

In Yemen sia il Governo in esilio che il movimento ribelle degli Houthi hanno concordato un cessate il fuoco per tutelare il Paese dalla minaccia del Coronavirus. Anche l’Arabia Saudita, schierata con l’esecutivo, ha fatto sapere di non voler rompere la tregua. In Camerun i ribelli del SOCADEF hanno proclamato a loro volta un cessate il fuoco di due settimane per contenere l’espansione dell’epidemia.

Anche Ai.Bi – Amici dei Bambini, attraverso la nuova campagna #Accoglienzanonsiferma, è impegnata in prima linea nella lotta all’epidemia. Con i fondi donati saranno infatti acquistati: materiali e presidi medico sanitari per le comunità di accoglienza per minori, adolescenti e mamme in difficoltà nelle zone più colpite dal COVID19 e offrire sostegno agli ospedali del territorio con i quali Ai.Bi. collabora; presidi medico-sanitari nei campi profughi a Idlib, a nord ovest della Siria, e negli orfanotrofi in Africa, Sud America e Est Europa, e campagne di prevenzione per bambini, famiglie e operatori; supporto psico-pedagogico a bambini, famiglie e adolescenti più vulnerabili in Italia e nei paesi colpiti in cui Amici dei Bambini opera.

Il nuovo decreto del Governo “Cura Italia” prevede, peraltro, un’agevolazione fiscale per le donazioni in denaro e in natura destinate all’emergenza Coronavirus. Secondo l’articolo 66 del decreto, “per le erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 spetta una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30%, per un importo non superiore a 30.000 euro“. Inoltre, prosegue l’articolo, “per le erogazioni liberali in denaro e in natura a sostegno delle misure di contrasto all’emergenza epidemiologica da COVID-19, effettuate nell’anno 2020 dai soggetti titolari di reddito d’impresa, si applica l’articolo 27 della legge 13 maggio 1999, n. 133 Ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive, le erogazioni liberali di cui al periodo precedente sono deducibili nell’esercizio in cui sono effettuate”.

Per informazioni: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/