Coronavirus. L’importanza di un abbraccio in tempi di pandemia

Stanze dedicate agli abbracci e compagni di coccole. Così si evita la solitudine e l’isolamento dovuti alla pandemia.

Una stanza per potersi abbracciare in piena sicurezza senza contravvenire alle regole anti contagio dettate dalla pandemia. È questa la meritevole innovazione apportata dalla casa di riposo “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto, vicino a Treviso, riportata da Famiglia Cristiana.

Se è vero che gli anziani devono essere tutelati dall’aggressione del virus è anche vero che l’affetto dei propri cari, il loro contatto, il loro abbraccio sono fondamentali per preservare gli ospiti delle case di riposo dal rischio della solitudine e della depressione.

E se nei mesi più caldi le visite di figli e nipoti erano state effettuate all’esterno o separate da una vetrata, ecco che per affrontare al meglio le stagioni più fredde è nata l’idea di realizzare, all’ingresso della struttura, delle postazioni di visita dal nome evocativo: “emozioni dell’abbraccio”.

In questi mesi difficili di lotta al Coronavirus siamo riusciti a realizzare oltre mille visite in piena sicurezza, all’aperto e distanziati – sottolinea la direttrice della casa di riposo, Elisabetta Barbato, a Famiglia Cristiana– Ora però, con l’arrivo della stagione invernale, abbiamo voluto studiare in anticipo una soluzione interna e così abbiamo rivoluzionato il nostro “Salone delle Rose” per poter aumentare il numero di visite giornaliere e soprattutto per  poter sperimentare le “emozioni dell’abbraccio”.

Ma in cosa consiste questo nuovo progetto che ha avuto anche l’avallo del  Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 2 di Treviso?

Immaginate una sala di accoglienza con pareti di vetro che permettano di proteggere, ma allo stesso modo di far vedere i propri cari e qui delle postazioni che grazie a speciali guanti rendano possibile stringersi ed accarezzarsi le mani in tutta sicurezza oppure abbracciarsi, grazie ad un particolare materiale plastico trasparente e sottile.

Un’idea delicata e commovente, che tiene conto non solo delle regole di sicurezza, ma si prende cura anche dell’anima e del cuore degli anziani.

Un bisogno di affetto ed attenzioni che non è prerogativa solo della terza età. Soprattutto in questo periodo di isolamento, la necessità di sentirsi accolti ed amati è prerogativa di tutti.

Ed ecco allora che in Belgio, per tutelare la salute mentale delle persone che a causa dell’emergenza sanitaria si trovano ad essere confinate in casa, si è pensato di instituire addirittura la figura del “compagno di coccole”.

A riprova che avere qualcuno accanto che si prenda cura di noi, soprattutto in questi momenti così complessi è davvero importante.