Dati sulle adozioni: perché non li pubblicano anche gli enti?

Buongiorno,

ho notato con piacere che sono stati diffusi i dati delle adozioni internazionali realizzate nel primo trimestre del 2014, senza dover aspettare un anno e qualche mese come sempre avvenuto fino ad ora. Che sia un segnale di un nuovo corso inaugurato dalla nuova dirigenza della CAI? Francamente me lo auguro. Certo sono dati sconfortanti che mettono in evidenza la crisi profonda in cui versano le adozioni internazionali. Ma credo che sia meglio conoscere la realtà, che ignorarla in modo da permettere a noi famiglie di sollecitare interventi urgenti a chi di dovere, a cominciare dal premier Renzi. Ma vi chiedo: perché la CAI, proprio all’insegna della massima trasparenza – sempre necessaria quando si parla di tematiche sensibili come l’adozione internazionale – non obbliga gli enti autorizzati a pubblicare mensilmente i loro dati ( incarichi, adozioni realizzate, Paesi di provenienza dei bambini) o in difetto non provveda  la CAI stessa a farlo? Sono infatti pochissimi gli enti che lo fanno spontaneamente.  Grazie per l’attenzione,

Ruggero

 

RITRATTO-MARCO-GRIFFINI200Gentilissimo Ruggero,

effettivamente togliere dai dati dell’adozione internazionale l’ alone di mistero che li ha sempre caratterizzati significa  intraprendere quella strada della massima trasparenza da noi sempre indicata come la linea maestra per chi si occupa di una materia così delicata come l’ adozione  di un minore abbandonato. Ai.Bi. da anni sta pubblicando i dati che la riguardano addirittura con cadenza settimanale: noi personalmente crediamo di gestire un “servizio  pubblico” e siamo fermamente convinti che chi abbia una tale responsabilità debba avere nei confronti degli utenti – chiunque essi siano – la  massima trasparenza.

Per la verità qualche ente ha seguito il nostro esempio, ma sono veramente pochi quello che lo fanno, come lei stesso potrà accertarsi, navigando sui siti degli altri enti autorizzati.

D’altra parte, la via della “massima trasparenza” credo che sia proprio quella indicata da Renzi ogniqualvolta accenna alla riforma dell’ amministrazione pubblica: togliere quell’aria arcaica, di stampo medievale, che fa della gestione della “cosa pubblica” qualcosa da custodire gelosamente, ben  nascosta, nella sacre e polverose stanze del “potere amministrativo”!

Se vogliamo  riformare il sistema delle adozioni occorre partire  proprio da questo aspetto: la trasparenza in tutto ciò che ci riguarda!

La ringrazio pertanto della sua proposta che provvederò non solo a ” girare” immediatamente alla CAI, ma anche alle altre famiglie, lanciando un sondaggio ad hoc.

Cordiali saluti,

Marco Griffini

Presidente di Amici dei Bambini 

 

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