Figli adottivi: benedizione a Venezia per 14 famiglie

benedizioneRiportiamo di seguito l’ articolo pubblicato sul sito di Gente Veneta sulla benedizione di 14 famiglie e i loro figli adottivi, avvenuta domenica 7 dicembre presso la diocesi di Venezia, la seconda in Italia dopo Bologna. L’articolo on line è un’anticipazione del più ampio servizio in edicola da sabato 20 dicembre.

Per la prima volta la nostra diocesi, la seconda in Italia dopo Bologna, ha benedetto domenica scorsa quattordici famiglie veneziane e i loro figli adottivi, seguendo un’esatta liturgia appena germogliata nel panorama rituale cattolico, ma destinata a diventare tradizione. Dopo una prova lo scorso anno, questa volta la celebrazione è stata aperta a tutti i bambini adottivi del veneziano, indipendentemente dalla loro età e dall’anno in cui sono stati accolti in famiglia. Hanno risposto all’appello quattordici coppie di genitori adottivi, che dopo un incontro di catechesi si sono presentate alla cerimonia di domenica con i rispettivi figli.

«Davanti all’annuncio di sterilità si può reagire in due modi», predica don Danilo ai fedeli. «Affrontandola o chiudendosi in sé stessi. Nel secondo caso la sofferenza e il senso di fallimento portano a fuggire dalla vocazione genitoriale, alla ricerca di gioie fittizie che tentano di riempire un vuoto, ma senza riuscirvi. Il rincorrere altri piaceri che colmino il dolore della mancata paternità o maternità rischia di mettere al centro di ogni cosa l’ego personale, rinunciando al dono di sé. “Perché proprio io?” si chiede il coniuge incapace a procreare. La risposta a cui arriverà con la fede, assumendo questo problema senza rifiutarlo, è che Dio ci salva attraverso una strada che non avremmo mai pensato di percorrere. E una strada possibile è quella che fa nascere dalla sterilità la grazia dell’adozione. È quella che dal dolore affrontato fa scaturire sempre una novità: un nuovo incontro col Signore, quel Gesù che si cela nel figlio orfano dei genitori biologici.

Al contrario, eludere la difficoltà, porta alla ricerca dello svago, del piacere effimero, che conduce all’egoismo e alla noia. Impariamo dal Signore: a chiunque lo accolga, Egli dà la possibilità di diventare figli».