Gabicce 2015. Graziani (I fiori semplici): “La gratuità dell’adozione internazionale non è una chimera. Basta una precisa scelta politica. Ma il governo faccia capire se gli interessa”

costi adozioneSostenere l’adozione internazionale è prima di tutto una scelta politica. Compiuta questa, la maggior parte dei problemi che affliggono in questi anni l’accoglienza adottiva sarebbero in via di risoluzione. È questo il pensiero di Gianbattista Graziani, direttore generale de “I fiori semplici”, ente autorizzato con sede centrale in Friuli Venezia Giulia. Graziani sarà tra i partecipanti alla tavola rotonda che si svolgerà nell’ambito del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, in programma a Gabicce Mare, in provincia di Pesaro e Urbino, il 26 e 27 agosto. L’evento, organizzato e promosso da Amici dei Bambini, vuole essere un’occasione di incontro e di confronto sulle difficoltà attuali e le prospettive future dell’accoglienza adottiva. Il convegno metterà di fronte le esigenze e le proposte di tutti gli attori del sistema, dagli enti autorizzati alle istituzioni, dalle associazioni familiari ai rappresentanti dell’adozione internazionale nei Paesi di origine e di accoglienza.

Il grande obiettivo da raggiungere, per Graziani, è la gratuità dell’adozione. Tutt’altro che una chimera irraggiungibile per il direttore generale de “I fiori semplici”. “E’ qualcosa a cui crediamo fortemente – afferma – come abbiamo già dimostrato in diverse occasioni. A partire dal 2007, nell’ambito di vari coordinamenti di enti, abbiamo cercato di aprire la strada alla gratuità, chiedendo l’inserimento di appositi emendamenti nella legge finanziaria o in quella di stabilità”. Insomma, si invocava una precisa scelta politica, consapevoli del fatto che, se c’è la volontà da parte di chi governa, le risorse economiche si trovano. “Spiegare con la mancanza di soldi la crisi dell’adozione internazionale – sostiene Graziani – è un po’ come nascondersi dietro un dito”. Soprattutto alla luce del fatto che per sostenere altre forme di genitorialità“prima fra tutte la procreazione medicalmente assistita” – i fondi si sono trovati.

“Insomma, il governo faccia capire se questa forma di genitorialità, l’adozione internazionale, gli interessa o meno”, chiede a gran voce Graziani. Il quale promette: Gli enti si batteranno e faranno pressione per ottenere la gratuità e le famiglie saranno sicuramente al nostro fianco. In questo sono ottimista, anche nel breve termine, perché basta voler compiere questa scelta politica”.

Per risollevare le sorti di un’adozione internazionale ai minimi storici della sua reputazione, occorre ripartire da una cultura dell’accoglienza. “Ma anche in questo caso serve l’impegno del governo”, dice Graziani. “In Italia gli enti sono troppi e la loro forma giuridica fa rivista. Forse nel 1998 poteva andare bene – spiega il direttore generale de “I fiori semplici” – ma oggi, alla luce della crisi, non più. Le famiglie si rivolgono sempre meno all’adozione internazionale e i declino degli enti è evidente. Benché questi siano una forma di privato sociale che svolge un servizio pubblico, sono completamente abbandonati dallo Stato. Gli unici introiti derivano dalle famiglie. Di questo passo gli enti avranno vita breve”. La soluzione passa ancora una volta da una precisa scelta da parte delle istituzioni: quella di sostenere chi si occupa di adozioni , favorendo “un sistema di convenzionamento tra enti e Stato, sul modello delle cliniche”.