Ho paura di partorire e preferisco adottare: come faccio a dirlo ai servizi?

Gentile Ai.Bi.,

mi rivolgo a voi nella speranza di essere compresa e guidata.

Dai racconti di amiche e parenti è nata in me una profonda e irrazionale paura nei confronti del parto: sono ossessionata dal terrore del dolore, delle trasformazioni a cui va incontro il corpo, del ricovero in ospedale, dell’immediato “post” e di tutto ciò che ne consegue. Ma non voglio rinunciare all’idea di avere dei figli, una famiglia. Per questo preferisco adottare. Mi rendo conto che non sia un concetto facile da comunicare soprattutto ai servizi sociali. Come faccio?

Grazie

Marta

Cara Marta è difficile che una donna, con il profondo desiderio di diventare madre, decida di non voler mettere al mondo un figlio per paura del parto. Sono probabilmente rari questi casi, ma se dovesse capitare è opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutare, consigliare e soprattutto indagare sulle cause profonde che possono aver determinato una tale presa di posizione.

L’adozione, in alternativa ad un figlio naturale è comunque sempre una scelta che va indagata. Decidere di adottare, dopo aver vissuto l’attesa e la nascita di un figlio naturale, è cosa diversa. Accogliere un figlio nato da altri, dopo aver sperimentato la naturalità biologica, significa aprirsi ad una fecondità più ampia. Decidere di adottare per paura di partorire è una scelta condizionata che potrebbe portare a pesanti conseguenze.

Le suggerisco, inoltre, di approfondire l’argomento e di leggere “L’Adozione internazionale: 161 domande e 160 risposte” che è disponibile anche in e-book

Con la speranza di esserti stata utile

Ufficio stampa di Ai.Bi