Affido: troppo ‘sine die’ camuffato

giudice

Affido. Non solo ‘provvedimenti di allontanamento e idonea collocazione’. I magistrati minorili devono assumersi la responsabilità di garantire ai minori allontanati dalle proprie famiglie, il diritto alla salvaguardia dei legami con la famiglia dei minori in affido.

Ovviamente, nei casi in cui questo è possibile.  Perché solo recuperando il legame del minore con i genitori biologici, il suo reinserimento in famiglia  avrà qualche chance concreta di successo.

L’Aimmf (Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia) punta il dito su una delle maggiori criticità dell’istituto dell’affido. Troppo spesso i servizi sociali, in deficit di risorse e personale,  non riescono a garantire progetti di tutela dei rapporti familiari in vista di un possibile rientro dai bambini e ragazzi in famiglia.

La realtà dell’affido è troppo spesso quella di un ‘sine die’ camuffato. Laddove invece l’obiettivo sarebbe quello di offrire una stampella a una famiglia in difficoltà, in attesa che possa nuovamente occuparsi dei propri figli.

Ma se  passano mesi e mesi, per non dire anni, i bambini soffrono al doppio. Primo perché la loro situazione familiare e affettiva non trova una definizione, poi perché in quel limbo nel quale restano intrappolati, tra famiglia biologica e famiglia affidataria, i minori non hanno modo di mantenere un’ adeguata relazione con i loro genitori biologici.  Come si può in tali casi, sperare che la separazione non rappresenti una cicatrice insanabile nelle vite dei piccoli? Su quali basi si dovrebbe ricostruire a distanza di tempo il rapporto genitori-figli, in assenza di una relazione vera?

A queste domande cerca di rispondere il convegno promosso dall’Aimmf a Catania. Venerdì 4 ottobre nel Centro Fieristico “Le Ciminiere” due sono i relatori attesi: Luigi Fadiga, garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Emilia Romagna, parlerà de “I legami familiari e il diritto alla conservazione degli affetti”. Mentre Eugenia Scabini, docente di psicologia sociale all’Università Cattolica di Milano, interverrà su “Legami familiari fragili tra rischio e risorse”. Da Catania saranno presenti: Emma Seminara, magistrato Tribunale Minori;  Massimo Pulvirenti, magistrato del Tribunale Civile; Ilaria Solombrino, consigliere Corte D’Appello – Sezione famiglia e minori; Marisa Scavo, sostituto procuratore; Erminia Patanè, avvocato esperto in diritto di famiglia e tutela dei minori; Anna Maria Fazio, neuropsichiatra infantile.

La sfida sarà passare dalle parole alle azioni, coinvolgendo  le risorse nel territorio per promuovere buone pratiche attraverso la costruzione di un cambiamento che deve essere innanzitutto culturale. Ma questa è tutta un’altra storia.