Milano. Quando i migranti non sono un business: il Terzo settore promuove l’accoglienza diffusa tra cultura della solidarietà e superamento della Bossi-Fini

piccoli migrantiL’accoglienza non deve essere un business, ma un percorso che miri al riconoscimento e alla tutela dei diritti dei migranti, garantendo loro condizioni di vita dignitose. Questa l’idea condivisa che ha portato le organizzazioni che si occupano di accoglienza dei migranti e operative nel Milanese a sedersi attorno a un tavolo e delineare prospettive di sviluppo. La riunione del Tavolo per l’accoglienza diffusa, svoltasi venerdì 13 gennaio nella sede della Fondazione Casa della Carità, a Milano, ha evidenziato la necessità di realizzare un sistema di ospitalità dei migranti che non punti sulla quantità con il solo scopo di generare profitto, ma che abbia come prima e fondamentale finalità quella di assicurare, con piena trasparenza, un’accoglienza giusta a chi – uomini, donne e minori, anche non accompagnati – fugge da guerre, miseria e persecuzioni. Amici dei Bambini, presente alla riunione del Tavolo, ha portato la propria esperienza della campagna Bambini in Alto Mare che da oltre 3 anni si occupa di dare un’accoglienza di tipo famigliare a minori stranieri non accompagnati, giovani mamme migranti e profughi con figli.

Le associazioni riunite nella sede di Casa della Carità hanno convenuto sull’opportunità di dare vita a una campagna nazionale per la promozione dell’accoglienza diffusa. Campagna che dovrà articolarsi in tre linee principali che si occupino di sviluppare rispettivamente l’aspetto legislativo, quello culturale e quello delle buone prassi relative all’accoglienza dei migranti.

Nello specifico il tavolo tecnico legislativo si propone di elaborare un disegno di legge di modifica della Bossi-Fini. Il gruppo di lavoro che si occuperà della componente culturale della campagna si impegnerà invece a coinvolgere poeti, cantautori, compagnie teatrali e fotografi nell’organizzazione di eventi sul territorio che mobilitino e sensibilizzino la società ai temi dell’accoglienza giusta. Il tavolo delle buone prassi, infine, si impegnerà nella creazione di un osservatorio capace di ricercare le esperienze virtuose di accoglienza a livello sia nazionale che internazionale. Fondamentale, in quest’ottica, la collaborazione dei sindaci – dal Comune di Milano all’Anci Lombardia – e il coinvolgimento della società civile.

Il presidente della Fondazione Casa della Carità, don Virginio Colmegna, rappresenterà poi il Tavolo per l’accoglienza diffusa in occasione del convegno organizzato a Roma per venerdì 20 gennaio da Emma Bonino dei Radicali Italiani e dal sindaco di Catania Enzo Bianco. In quell’occasione – alla presenza di numerosi sindaci, del presidente dell’Anci Antonio Decaro, del ministro dell’Interno Marco Minniti e di altri rappresentanti istituzionali – si riprenderà il tema di “Come vincere la sfida dell’immigrazione?”, concentrandosi sulle “riforme necessarie a partire dai Comuni e dal superamento della Bossi-Fini” per quanto riguarda accoglienza, inclusione e lavoro.