L’Italia che invecchia: gli ultraottantenni superano i bambini sotto i dieci anni 

Longevità ai massimi storici e natalità ai minimi. Il calo dei giovani procede più veloce che nel resto d’Europa, mentre il sistema pensionistico e sociale rischia di diventare insostenibile

Con un’aspettativa di vita che sfiora gli 83,4 anni e un tasso di fecondità che scende a 1,18 figli per donna, l’Italia avanza sempre più rapidamente verso uno squilibrio generazionale. Questo scenario è stato il fulcro del dibattito al Festival dell’Economia di Trento, dove diversi esperti hanno analizzato le conseguenze del calo della popolazione in età attiva e l’aumento degli anziani.
Come riporta “Il Sole 24 Ore”, entro il 2050un italiano su tre avrà più di 65 anni e la popolazione tra i 25 e i 49 anni calerà del 22%. Questo dato preoccupa gli studiosi, che vedono il nostro Paese avanzare “isolato contro l’iceberg demografico”. Francesco Billari, demografo e rettore della Bocconi, ha sottolineato come la longevità italiana sia tra le più elevate al mondo, seconda solo al Giappone, ma il tasso di natalità è tra i più bassi.
Il “degiovanimento” italiano procede a ritmi più veloci rispetto al resto d’Europa, dove il calo medio stimato per il 2050 è del 15%. Diversamente dagli Stati Uniti, che compensano la bassa natalità con un flusso costante di immigrati, l’Italia deve affrontare questo problema con soluzioni interne. Inoltre, paesi come Francia, Germania e Svezia investono da anni in politiche familiari per contrastare il declino demografico, mentre l’Italia fatica a farlo a causa dell’elevato debito pubblico.

La bassa mortalità italiana

Secondo Agnese Vitali, docente dell’Università di Trento, il nostro Paese può vantare una delle più basse mortalità evitabili in Europa, ma il nuovo ruolo degli anziani e l’età pensionabile devono essere riconsiderati con urgenza.
Le soluzioni per affrontare questo scenario sono sul tavolo: politiche familiari più incisive, incentivi alla natalità, riforme delle pensioni, miglioramento dei servizi per l’infanzia e un ripensamento delle strategie migratorie. È tempo di agire per garantire un equilibrio generazionale e un futuro sostenibile per l’Italia.