La scelta fra eterologa e adozione è un falso problema

Salve, Ai.Bi.

Dopo la lettura dell’articolo sulla procreazione assistita, vorrei solo evidenziare che mia moglie ed io sono sei anni che vogliamo adottare. Adottare punto e basta. Non abbiamo nemmeno provato altre strade. Ma tutto il mondo sembra remarci contro: prima il Mali, ora il Congo.

Siamo sfiduciati dal poterne venire fuori. Come vedete il problema non è di impaurire la gente che sceglie la fecondazione, ma di permettere a chi vuole adottare di poterlo fare davvero! Se si fossero tutti concentrati su questo sforzo, non ci troveremmo con questa ridicola “concorrenza” tra adozione e procreazione, ma ognuno sarebbe stato libero di poter fare le sue scelte in scienza e coscienza.

Purtroppo oggi così non è. Perché noi la nostra scelta l’abbiamo fatta: quella di adottare. Solo che non ce lo permettono.

Saluti,

Michele

 

IRENEBERTUZZIGentile Michele,

fa male leggere che lei e sua moglie attendete da sei anni di poter offrire amore e sicurezza a un bambino abbandonato. Sono tanti i genitori ‘sospesi’ che si trovano nella sua stessa situazione. Per fortuna lei non mi pare persona che s’arrende: mi creda, tutta la fatica, la rabbia e la sofferenza di questi lunghi anni si scioglieranno come neve al sole davanti al sorriso di suo figlio. Ad ogni modo mi limito a risponderle su un punto. Non c’è da parte nostra la volontà di allarmare le coppie che scelgono la fecondazione medicalmente assistita. Purtroppo gli errori legati alle procedure di fecondazione assistita esistono e sarebbe criminale ignorarli o minimizzare. Ma a nostro avviso ancora più grave sarebbe non avvertire che reiterati ‘bombardamenti ormonali’ possono esporre le donne a seri problemi di salute. Non si tratta né di mettere in concorrenza la fecondazione assistita con l’adozione né di porre in discussione le scelte individuali che ciascuna coppia fa per poter diventare genitori. Siamo ben consapevoli che la genitorialità adottiva non è una scelta valida per tutti. Ciò che Amici dei Bambini  chiede è di riconoscere ai genitori adottivi gli stessi benefici riservati a coloro che si rivolgono alla scienza per diventare genitori. Perché lo Stato copre i costi sanitari della fecondazione assistita e gli aspiranti genitori adottivi devono invece farsi carico dell’intero iter adottivo? Questo diverso trattamento a noi pare un’ingiustizia.

Un caro saluto,

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali di Ai.Bi.