Ma la famiglia d’origine del bambino adottato entra di diritto nel suo asse ereditario?

Salve,

mia moglie ed io siamo due genitori adottivi ormai 70enni. Nostro figlio ha 27 anni, invalido civile dalla nascita per una sindrome congenita che ha comportato la sua interdizione prima del compimento del suo 18esimo compleanno. L’adozione è avvenuta nel 1979 e poiché la differenza d’età tra noi e lui superava i 40 anni, non fu possibile applicare l’adozione legittimante, ma venne applicata quella “ non legittimante. Ciò comporta che non vengono recisi i legami con la famiglia naturale e che alla morte di mio figlio, questa famiglia naturale potrà entrare a far parte del nostro asse ereditario, mentre noi intendiamo lasciare tutto il nostro patrimonio a disposizione dell’ente che si farà carico di nostro figlio quando noi non saremo più in grado di farlo.

Paolo

 

giudiceGentile signor Paolo,

le leggi che garantiscono i diritti dei minori e in particolare il diritto a vivere in famiglia sono abbastanza recenti, ed ecco perché prima della legge 184/1983 che ha introdotto l’adozione piena, gli adottati mantenevano una posizione diversa da quella dei figli legittimi. Oggi le adozioni non legittimanti (c.d. Speciali) sono l’eccezione per fortuna.

Non è nuovo che una famiglia che ha abbandonato un figlio salti fuori dopo anni e in effetti, conservando i diritti ereditari.

Pur non conoscendo i dettagli del vostro caso, esiste forse la possibilità di chiedere che venga dichiarata l’indegnità a succedere dei familiari di origine o almeno di alcuni di essi. In ogni caso un terzo del patrimonio potrà essere comunque da voi vincolato tramite testamento per l’utilizzo di vostro figlio nella modalità che avete pensato. E’ importante sapere che anche chi ha coniugi e/o figli può comunque disporre liberamente di un terzo del proprio patrimonio.

Ufficio Diritti di Amici dei Bambini