Marocco: Il 2° Salone dell’Infazia e della Kafala in Marocco

Si è svolto lo scorso sabato 1 e domenica 2 ottobre il 2° Salone dell’Infanzia e della Kafala a Casablanca, alla Facoltà di Medicina e Farmacia.

Alla presenza, della Ministra dello Sviluppo Sociale, della Famiglia e della Solidarietà, Mme Nouzha Skalli, l’evento si è aperto sabato mattina, con la conferenza di apertura e l’inaugurazione degli stand. La Ministra ha tagliato il nastro inaugurale e fatto il giro di tutti gli stand a stringere la mano e conoscere i rappresentanti di ogni associazione della società civile, impegnata nella protezione dei diritti dell’infanzia. Quest’anno anche noi di Ai.Bi. Marocco avevamo il nostro stand informativo.

Due giornate organizzate, dopo il successo dello scorso anno, per discutere nuovamente di tutti i problemi legati all’abbandono dei minori in Marocco e alle lacune della legge sulla kafala, che scoraggiano e rallentano le procedure.

Durante la giornata di sabato, dopo la conferenza del mattino di apertura, è stato poi il momento della conferenza “abbandono dei minori: prevenire è meglio che curare”, in presenza di rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Sociale, del Ministero della Gioventù e dello Sport, dell’UNICEF e di associazioni marocchine di sostegno alle madri nubili come INSAF e altre.

Domenica mattina è stata la volta della conferenza sulle procedure di kafala, e in particolare sulle differenze tra il testo di legge e la pratica, che qui in Marocco purtroppo non è omogenea, ma cambia da città a città. Nel pomeriggio, invece, si è tenuta la conferenza “procedure di kafala, percorsi delle famiglie di qui e d’altrove”, alla quale ha partecipato in veste di relatore anche la nostra rappresentante in Marocco, Daniela. Oltre a lei, a questa conferenza erano presenti relatori marocchini, francesi e belgi… tutti a mettere in evidenza i problemi causati dall’attuale legge marocchina o dal mancato riconoscimento della kafala in paesi come il nostro, che ostacolano e rendono complicate le procedure e soprattutto rallentano o impediscono l’uscita dai centri di accoglienza di tutti quei minori abbandonati marocchini che non aspettano altro di trovare l’amore di una famiglia. Durante le due giornate è stato fortemente ribadito l’intento da parte di tutte le associazioni presenti di mettersi in rete per cercare delle soluzioni comuni per una migliore protezione dell’infanzia in Marocco e per fare pressione tutti insieme sui partiti politici o sulle autorità implicate perché l’unione fa la forza!