Marsala. Un registro per i bambini non nati: concepiti ma mai dati alla luce

Il comune siciliano istituisce un apposito registro e individua uno spazio cimiteriale destinato alla sepoltura.

Un albo per testimoniare che qui, su questo mondo, sono passati, seppur fugacemente, anche loro, i bimbi concepiti ma mai dati alla luce.

Un registro per tracciarne il ricordo con un nome e una data.

È questa l’iniziativa che ha preso piede a Marsala, comune siciliano in provincia di Trapani, dove nei giorni scorsi è stata approvata l’istituzione del registro.

La delibera presentata dalla consigliera Giusi Piccione, modifica inoltre la dicitura “prodotti abortivi”, fino ad oggi utilizzata per identificare i feti partoriti prima della 28esima settimana di concepimento, con “bambini mai nati” e individua uno spazio cimiteriale destinato alla sepoltura.

La  disposizione, aperta alla libera volontà delle donne di farne uso e approvata nei giorni in cui il Ministro Speranza ha annunciato le nuove regole per l’assunzione della pillola Ru486, ha come si poteva prevedere, scatenato l’indignazione di alcune associazioni che hanno ritenuto l’atto contrario al diritto di libera scelta  e un tentativo di colpevolizzazione delle donne.

Eppure quella di Marsala non è la prima iniziativa in merito. Ad esempio a Cagliari, si legge sul quotidiano Libero, esiste già da molti anni il cimitero dei bambini, dove riposano i bimbi con età inferiore alle venti settimane, i cui genitori abbiano fatto esplicita richiesta di seppellimento e lo stesso accade anche a Roma.