Mentre cullo il mio bambino e lo stringo a me, penso a tutti quei bambini soli che sono arrivati in Italia ieri: posso anch’io fare qualcosa per loro?

Cara Ai.Bi.,

sono mamma da 3 mesi di un bellissimo bambino (cuore di mamma!) che si chiama Mattia. Ieri sera stavo guardando il tg quando, dinanzi all’immagine di quei corpicini di piccoli migranti portati in braccio dai soccorritori, non ho potuto trattenere le lacrime e una profonda rabbia mi ha stretto il cuore. Mentre cullo il mio bambino e lo stringo a me, altri bambini si trovano dinanzi un atroce destino. Mi chiedo perché accede questo e mi sento profondamente impotente nei confronti di anime innocenti, nati in Paesi poveri. Come è possibile che nel 2017 ci siano ancora bambini con un destino così crudele? Ormai sono anni che vediamo queste scene, io continuo a piangere ma ho paura che pian piano non solo i miei occhi ma anche il mio cuore si abitui a questa sofferenza nell’indifferenza. Non voglio più solo piangere ma voglio poter fare qualcosa di concreto; anche se nel mio piccolo, per me sarà un modo per aiutare. Lo devo anche a Mattia.

Grazie per il vostro impegno quotidiano,

Patrizia

Cara Patrizia,

ti rispondo non solo come operatrice delle attività di sostegno a distanza ma anche, e in questa occasione soprattutto, come mamma ed ex cooperante internazionale in diversi Paesi del mondo. Ciò che scrivi sono sentimenti e riflessioni che mi sono appartenuti e ai quali ho dato un punto di svolta scegliendo di svolgere il lavoro  che ormai mi appartiene da dodici anni. Ricordo ancora molto bene quando sono atterrata all’aeroporto di La Paz, allora ventiquattrenne e con il sogno di poter migliorare il mondo! Era la mia prima destinazione, a questa ne sono susseguite molte altre e non dimenticherò mai gli occhi dei bimbi marocchini, rumeni, lettoni e cileni. Sono occhi che mi ricordano ogni giorno il senso del mio lavoro, il senso che ogni gesto concreto significa per loro. Così come ogni giorno gli occhi di mia figlia mi ricordano che tutti noi dobbiamo aiutare, come operatori, come sostenitori, tutti gli occhi dei bambini nel mondo.

Il tuo aiuto, cara Patrizia, può quindi concretizzarsi nell’attivazione di un’ Adozione a Distanza Africa dove vivono milioni di bambini, bambine ed adolescenti ai quali la vita ha rubato l’infanzia, spesso costretti dalle condizioni di vita nel loro Paese ad intraprendere terribili viaggi migratori, percorrendo rotte sempre più pericolose in balia di  trafficanti e sfruttatori. Nel concreto, grazie alla tua Adozione a Distanza, con una donazione di 50 euro mensili, tuteliamo i diritti dei bambini, primo fra tutti il diritto a vivere e crescere in famiglia, garantiamo ai minori ospiti nei centri di accoglienza un’alimentazione adeguata e l’accesso a cure mediche e visite specialistiche, garantiamo il diritto all’istruzione a bambine e bambini e formiamo insegnanti qualificati, preveniamo l’abbandono sostenendo le famiglie in difficoltà e incentivando la loro autonomia economica.

Restiamo a tua disposizione per maggiori informazioni e ti invitiamo a visitare la pagina del nostro sito adotta un bambino a distanza

Grazie di cuore!

Carlotta Pacione

SaD Amici dei Bambini