Nuova Zelanda: perché l’affido sia veramente efficace, decidiamo noi quando deve finire

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Paula Bennett, Ministra dello Sviluppo Sociale in Nuova Zelanda

Quando il destino non ti riserva la possibilità di vivere nella tua famiglia biologica, per un motivo o per l’altro, si sa che le strade della vita ti possono portare verso altre porte, altre case, altri cuori. A volte con prospettive migliori di quelle che un minore avrebbe avuto con i suoi genitori naturali.

Le alternative al nido natio, però, non sempre sono definitive. I bambini in affido familiare, è noto, dovrebbero restare con le famiglie affidatarie temporaneamente, finché non ritrovino il loro stato di figli, o non vengano reinseriti nella famiglia originaria, o ancora non siano adottati.

Spesso le lungaggini dell’affido, rendono questa soluzione sine die, e i bambini, di fatto raggiungono, nell’incertezza affettiva, la maggiore età. Soglia oltre la quale rischiano, uscendo dal sistema di tutela minorile, di diventare dei “care leavers”, abbandonati a sé, soli nel “bolgia” del mondo, senza più nessuna protezione e sostegno.

Per prevenire questo ennesimo abbandono, un intraprendente gruppo di ragazzini neozelandesi, ha deciso di fare un appello alla Ministra dello Sviluppo Sociale, Paula Bennett, per chiederle una modifica della legge dell’affido, che in Nuova Zelanda prevede che i ragazzi, al compimento dei 17 anni (la maggior età), escano dal sistema di tutela, mettendo così a rischio il loro percorso scolastico ancor in corso e la possibilità di raggiungere una solida autonomia.

La proposta dei ragazzi consiste nel chiedere alla Ministra di revocare l’obbligo di lasciare il sistema di protezione al compimento della maggior età, e di posticiparla, invece, dopo la fine degli studi, e/o quando il giovane si senta psicologicamente e materialmente pronto e sicuro per affrontare, da solo, la sua vita.

L’incontro avverrà nel weekend del 26 e 27 luglio, in Auckland, situata sull’Isola del Nord, una super città al 4º posto per la qualità della vita, al 13º posto tra le città più verdi al mondo e al 10º posto tra le città più vivibili del pianeta (dati del “Mercer Quality of Living Survey”, e dell’“Economist’s World’s Most”).

Tracie Shipton, direttrice del Dingwall Trust – un’organizzazione che supporta i ragazzi in affido – ha dichiarato che l’incontro sarà un’occasione per i decision makers di ascoltare delle storie vere raccontate in prima persona da chi vive l’affido.

I ragazzi, prima di lasciare il sistema di protezione, vogliono sentirsi sicuri di poter affrontare il mondo, ed essere quindi preparati mentalmente e emotivamente, ha fatto sapere Shipton.

 

Fonte: newstalkzb.co.nz