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Grosseto. Un’adozione negata per il piccolo Matteo: “La sua iperattività non è adeguata al gattino”

Matteo e il suo gattino rosso. Non si tratta del titolo di un film animato per i più piccoli ma di una storia vera. Era già nei suoi pensieri quel cucciolo che Matteo (nome di fantasia ndr) aveva immaginato di avere come suo amico. Quando ha visto il gattino dal pelo rosso nella sua gabbietta al gattile di Grosseto, è bastato uno sguardo perché il piccolo esclamasse: “E’ proprio lui, lo voglio!”.

Siria. Papa Francesco “Tristi notizie da Aleppo: bimbi e malati sono in pericolo. Prego per tutti coloro che sono li ad aiutarli”. Ai.Bi in prima linea al loro fianco chiede una mano per poter fare di più

Nel giorno dedicato al lavoro, Papa Francesco parla di dignità dell’uomo e il suo pensiero va a chi quella dignità la difende ogni giorno rimanendo nella propria terra: la Siria. Il pensiero del Pontefice va soprattutto a quei bambini di Aleppo che hanno bisogno di protezione e di aiuti costanti. Quelle donne e bambini che non devono e non possono essere dimenticati. Ecco quindi che Papa Francesco prega per tutti coloro che sono li a prestare aiuto. Come Ai.Bi., Amici dei Bambini, unica ong italiana presente ad Aleppo con interventi di prima emergenza e la distribuzione di ceste alimentari “ready to eat” con cui finora quasi 8 mila siriani sono stati sfamati.

Adozioni internazionali. Colombia: è vero che per le coppie è necessario un solo viaggio e non si va in zone a rischio?

Vorrei sapere come sono organizzati oggi i viaggi delle coppie adottive in Colombia. Spero che sia necessario un solo viaggio perché non nascondo di avere un po’ paura dell’aereo. Inoltre, conoscendo la situazione di diffusa insicurezza del Paese, vorrei essere sicura di non correre rischi nel periodo di permanenza in Colombia. – Risponde Mara Androsiglio (nella foto)

Kenya. Quale futuro per chi non è stato adottato? Arriva la guida pratica per affrontare la vita fuori dagli istituti

Gli istituti sono garanzia di ripresa per molti bambini che escono da situazioni di abbandono. Ma com’è la vita fuori da queste strutture? Forse è questa la domanda che si pongono i ragazzi che si affacciano al percorso di uscita dagli istituti per affrontare la vita da adulti e che fanno spesso i conti con una incapacità di adattamento alla vita “vera”.

Con Ai.Bi. i bambini siriani ritrovano il sorriso dentro una cesta piena di generosità

Da dicembre 2015 ad aprile 2016 Ai.Bi. e Syrian Children Relief hanno distribuito 5.810 ceste contenenti 303.710 chili di alimenti di prima necessità a migliaia di persone nelle regioni settentrionali della Siria: più di 7.800 sfollati costretti a vivere nelle tende o in abitazioni di fortuna, famiglie anche molto numerose con bambini che grazie ad Ai.Bi. hanno ritrovato la speranza di poter costruire un futuro di pace nel loro Paese. GUARDA IL VIDEO DELLA QUINTA DISTRIBUZIONE E LEGGI LA NEWS

Adozioni in Congo. Coppie adottive costrette dalla CAI a firmare dichiarazioni false. Poi il silenzio più assoluto sull’ arrivo degli 83 bambini

Corse notturne, rischi di incidenti, fantomatiche “carte importantissime” e dichiarazioni false. Tutto ciò per finire poi, incredibilmente, nel silenzio più assoluto. È quanto hanno dovuto affrontare, nella serata del 21 aprile, decine di coppie italiane che hanno adottato 83 bambini nella Repubblica Democratica del Congo e che da quasi 1.000 giorni attendono di poter abbracciare i loro figli. Ma mentre i piccoli sono ancora confinati negli istituti congolesi, i loro genitori continuano a dover fare i conti con una modalità di gestione della situazione quantomeno “discutibile” da parte della Commissione Adozioni Internazionali. La quale, questa volta, è giunta addirittura a far firmare alle coppie delle dichiarazioni palesemente false.

Siria. Non c’è posto sicuro al mondo per milioni di piccole vittime della guerra: aiutarli oggi per non perderli per sempre

Sostegno a distanza Siria – I numeri non hanno pietà. Come la guerra. Il bilancio di oltre 5 anni di conflitto pesa come un macigno freddo e spietato nei confronti dell’infanzia siriana. Tanto all’interno del Paese quanto all’esterno. Come dimostra quanto accaduto ad Aleppo nella notte di giovedì 28 aprile, quando un raid aereo ha colpito e distrutto l’ultimo centro pediatrico rimasto in città.