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Il disastro delle adozioni in Italia

«Perché deve essere un giudice a stabilire se una coppia ama a sufficienza il bambino che vuole adottare? E perché si deve subire un processo per arrivare all’adozione?». Mentre i partiti si accapigliano sulla stepchild adoptionMarco Griffini, presidente dell’Ai.Bi, associazione Amici dei bambini, denuncia le ingiustizie e lo stato di abbandono dell’intero sistema delle adozioni nel nostro Paese. «Solo in Italia i tribunali dei minorenni hanno totale potere decisionale sull’idoneità delle coppie, e ognuno fa a modo suo. E da due anni la Commissione per le adozioni internazionali (Cai) non organizza un incontro con le delegazioni straniere né pubblica i dati sul numero di bambini adottati dall’estero»

Unioni civili. Di Biagio (Ap): Su adozioni tanta confusione, confronto pubblico su tema

“E’ prioritario un approfondimento in materia (ddl Cirinnà e stepchild adoption ndr) prima della discussione in Aula del provvedimento, attraverso una conferenza stampa con i parlamentari, le realtà interessate e agli addetti ai lavori per capire quali siano i rischi ed i paradossi di una disciplina complessa che si sta chiaramente sottovalutando“. Lo dice Aldo Di Biagio senatore di Ap, e firmatario di un ddl in materia di riforma della disciplina delle adozioni internazionali.

Fiesole. Celebrata la festa della “benedizione delle adozioni”. Ad ogni famiglia adottiva il ‘Chicco della felicità’, il simbolo della accoglienza dei bambini abbandonati

E’ stata una cerimonia molto commovente – racconta  Marco Dusti,  papà adottivo –  un momento di confronto tra tutte le famiglie che hanno condiviso il valore e la bellezza dell’accoglienza. E’ stato commovente soprattutto prendere consapevolezza che la vera accoglienza è quella che fanno i bambini nei nostri confronti: non tanto o non solo quella di noi genitori nei loro confronti. La bellezza della bilateralità dell’accoglienza

Utero in affitto e adozioni gay, capovolgimento da fermare

Sto seguendo la discussione sulle unioni civili che si è aperta in particolare all’interno del Pd con interesse e una certa preoccupazione. Sono convinto che la materia debba essere finalmente disciplinata per tante ragioni, in particolare dopo le due sentenze della Corte Costituzionali, la 138 del 2010 e la 170 del 2014.

Maria Rita Parsi: “Ma prima deve venire il bambino”

Oggi è sempre più necessario capire come conciliare le trasformazioni intervenute nella realtà della famiglia con i diritti dei bambini e soprattutto con il superiore interesse del minore. La prospettiva deve quindi essere “bambinocentrica”, come afferma la psicoterapeuta Maria Rita Parsi.