Ha fatto il giro del mondo la foto che mostra migliaia di persone, in Siria, in fila per un pezzo di pane: un’immagine che racconta di una tragedia immane che sta capitando sotto i nostri occhi, non tanto lontano da casa nostra. Eppure il mondo, Italia compresa, sembra indifferente alla tragedia che da quasi 3 anni si sta consumando in Medio Oriente.

Rimbalza anche in Russia la proposta di legge che in Belgio autorizza l’eutanasia per bambini ammalati terminali. Dalla Duma la richiesta al Governo russo di valutare il divieto di adottare per i Paesi con una legislazione simile.

Come possono i bambini, dopo un’atroce ed oscura esperienza di abbandono, dopo una estenuante alternanza di aspettative e di delusioni, di appelli e smentite, di incontri e separazioni, aprirsi alla speranza contro ogni speranza, fidandosi ed affidandosi con rinnovata fiducia ad una “nuova” relazione filiale, disponibili a ricevere in dono l’amore dei propri genitori?

Riportiamo un articolo pubblicato venerdì 28 febbraio su Avvenire a firma di Gian Carlo Blangiardo, in cui si analizza in modo critico il contributo che l’immigrazione può offrire alla demografia del nostro Paese e al suo sistema di welfare.

Il prossimo 15 maggio potrebbe essere la volta buona. Dopo una serie di rinvii, la terza Conferenza nazionale sulla famiglia potrebbe forse vedere finalmente la luce.

Tra le questioni “calde” seguite dalla rappresentanza vaticana presso gli uffici Onu c’è il negoziato sulla Siria. L’ osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu della città elvetica, mons. Silvano Maria Tomasi, è stato intervistato da Gabriele Beltrami di Radio Vaticana

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