Perché la Sicilia (e la Sardegna) tornano in zona gialla?

Superando la soglia del 15% di posti letto occupati e del 10% delle terapie intensive, le due isole rischiano di tornare in zona gialla già a partire da lunedì 23. I contagi, intanto, aumentano, mentre il governo apre “corsie preferenziali” per vaccinare gli adolescenti

Come noto, i nuovi parametri decisi dal Governo all’indomani delle riaperture fissano soglie piuttosto chiare con le quali stabilire i “colori” delle regioni. Soglie abbastanza stringenti e che ammettono poche disattenzioni. Ne è ben consapevole il governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci, che in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “Il giallo non è una maledizione, è l’effetto di un comportamento. Abbiamo registrato una crescita negli ultimi mesi dovuta essenzialmente da un lato alla diffusione della variante Delta e dall’altro al venire meno del sentimento di paura che aveva caratterizzato la prima fase della pandemia”. Tanto da aver visto feste con 300 invitati nelle quali nessuno indossava una mascherina. Su queste basi, non stupisce che, secondo le ultime rilevazioni, proprio la Sicilia (con la Sardegna) sia la regione a rischiare di più il ritorno alla “zona gialla”.

Sicilia e Sardegna verso la zona gialla

La prima ha sforato per la prima volta il 16 di agosto la soglia del 15% di occupazione dei letti disponibili in area medica non critica: con un aumento dell’1%, infatti, la regione è salita al 16%, dato che, se confermato, potrebbe portare alla dichiarazione di zona gialla a partire da lunedì 23 agosto.
Anche i dati dei letti occupati in terapia intensiva (la cui soglia per la zona gialla è fissata al 10% dell’occupazione) non sono rosei, anche se rimangono al 9%. Qualche perplessità è nata all’indomani dell’annuncio dell’avvenuta creazione di diversi nuovi posti in terapia intensiva: siccome il dato è calcolato in percentuale, è chiaro che quest’ultima si abbassa all’aumentare dei posti letto disponibili; ma l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha seccamente respinto le accuse dicendo che i numeri delle terapie intensive sono stati fissati già a marzo con il Ministero.
Lo stesso meccanismo della percentuale è quello che rischia di “condannare” la Sardegna, in cui le persone in terapia intensiva, al momento, sono 22: non un numero elevatissimo, in assoluto, ma abbastanza da portare l’occupazione dei letti disponibili all’11% e, dunque, a rischio zona gialla.

Zona gialla. Aumento dei contagi. “Corsie preferenziali” per vaccinare gli adolescenti

Di certo c’è che contagi e ricoveri continuano ad aumentare in tutta Italia, con i 49 nuovi ingressi in terapia intensiva del 17 agosto che si attestano come il dato più alto registrato dal 22 maggio scorso. Altrettanto vero è che i contagi aumentano maggiormente laddove la percentuale di vaccinati scende: come in Sicilia, prima per numero di contagi e terzultima per cittadini immunizzati con una percentuale del 50,7%. Ancora una volta appare chiaro che la strada della lotta al Covid passa attraverso i vaccini, per i quali ora si punta con decisione verso la fascia 12 – 19 anni. Come indicato dal Commissario per l’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo che, le regioni, dal 16 agosto, hanno la possibilità di aprire delle “corsie preferenziali” per le vaccinazioni degli adolescenti, anche senza prenotazione.