Perù: se al posto del padre c’è un fucile mitragliatore!

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Bambini reclutati da gruppi di guerriglieri, nei luoghi più sperduti della selva peruviana: è la grave situazione di molti minori delle popolazioni indigene o provenienti dalle classi sociali più povere, con scarse possibilità d’accesso all’istruzione.

Non è bastato il monito delle Nazioni Unite nel 2010, per esortare a interrompere il coinvolgimento dei bambini nei conflitti.

Tra i gruppi armati che hanno segnato la storia del Perù, soprattutto negli anni ’60, ’70, e ’80, i due più noti sono quelli del “Sendero Luminoso” e del “Movimiento Revolucionario Túpac Amaru” (MRTA). Anche se oggi non hanno più la stessa forza del passato, continuano a reclutare “giovani leve” per indottrinarle, fin da bambini, contro lo Stato.

Tra le principali zone colpite da questo fenomeno, risultano la Sierra centro e sud e altre aree della foresta peruviana, dove lo sviluppo economico e urbano e il controllo dello Stato sono deboli.

Alcuni minori vengono riscattati e liberati, e proprio per loro il Ministerio de la Mujer y Poblaciones Vulnerables (MIMP) ha organizzato, a Lima, il 9 aprile, un momento di discussione e riflessione con le autorità competenti.

Con l’obiettivo di costruire un modello di assistenza completo, il MIMP, in collaborazione con l’organizzazione non governativa CRESER, ha fatto un workshop dal titolo “Analisi e costruzione consensuale di un quadro concettuale dello stato giuridico dei bambini e degli adolescenti messi in salvo o sottratti ai gruppi terroristici e alle loro famiglie”.

Questo sviluppo si inserisce nel quadro del Piano Nazionale di Azione per l’Infanzia e l’Adolescenza 2012-2021 (Plan Nacional de Acción por la Infancia y Adolescencia – PNAIA 2021). Tutte le istituzioni di competenza sono chiamate ad intervenire in modo compatto per garantire il reinserimento sociale di quei minori che vengono cresciuti, indottrinati e usati da vari gruppi terroristici peruviani”, ha puntualizzato il Vice Ministro Julio Rojas Julca.

Il Ministerio de la Mujer y Poblaciones Vulnerables (Ministero della Donna e delle popolazione Vulnerabili), con l’appoggio dell’Instituto Colombiano de Bienestar Familiar (ICBF), sta sviluppando un programma di aiuti completo e mirato. Il workshop ha visto due momenti salienti. Il primo è stato la presentazione, da parte del Comando congiunto delle Forze Armate del Perù, della situazione dell’infanzia e dell’adolescenza nella regione del Vraem (Valle del Río Apurímac, Ene y Mantaro), un’entità geografica ed economica famosa per essere stata, nel 2006, una zona completamente fuori controllo da parte dello stato peruviano, e dedita alla coltivazione della coca, sostenuta e finanziata dai gruppi armati trafficanti di droga.

La Polizia, a fine 2006, ha provato a riprendere quella zona sotto il proprio controllo con l’invio di 1.500 militari, ma tale obiettivo, dopo 7 anni, non è ancora stato del tutto raggiunto. Il secondo momento rilevante del seminario ha messo in rilievo l’importanza della Convenzione dei Diritti del Bambino e la necessità che venga rispettata in tutti i suoi punti.

 

Fonte: mimp.gob.pe