“Riforma del percorso adottivo: io dico che non avete capito nulla”

Antonia scrive:

Signore e signori, non ci siamo.

Il percorso con i servizi sociali e i giudici è INDISPENSABILE per poter accogliere con consapevolezza un figlio che viene da lontano… E comunque non si è mai abbastanza preparati, perché adottare è non solo un’avventura bellissima ma anche un viaggio impegnativo ricco di imprevisti. In questo non servono spirito di carità e buonismi qualunquisti, ma pazienza, determinazione, preparazione e soprattutto l’umiltà di ascoltare i consigli degli esperti in questo campo (assistenti sociali, psicologi e giudici).

Una mamma adottiva

Cara Antonia,

siamo perfettamente d’accordo sul fatto che per accogliere un figlio non nostro e venuto da lontano occorra farlo con determinazione e consapevolezza. Gli psicologi e gli esperti dei servizi sociali hanno a disposizione, almeno in linea teorica, tutti gli strumenti professionali per affiancare in questo compito ogni coppia desiderosa di adottare.

Il problema è che, al contrario di quanto lei dice, oggi non c’è “preparazione” ma “valutazione” delle coppie, persino da parte degli esperti.

Il percorso adottivo deve essere compiuto certamente con i servizi. Ma anche e soprattutto con gli enti autorizzati, che non solo sono preparati dal punto di vista teorico ma hanno toccato con mano la realtà dei bambini abbandonati e delle loro varie tipologie, in quanto si impegnano a svolgere attività di prevenzione dell’abbandono e di cooperazione negli stessi Paesi di origine, per lo meno gli enti seri.

Altro è l’intervento dei giudici, che non solo sono un corpo estraneo nel percorso adottivo ma non hanno assolutamente un valore aggiunto nella preparazione della coppia, e che spesso si limitano a tenere in considerazione i “desiderata” dei coniugi.

Se poi vogliamo dare retta a quanto lei dice e avere l’umiltà di ascoltare gli esperti, allora dobbiamo ascoltare gli enti. Sono gli stessi enti autorizzati ad aver maturato la consapevolezza che sia ora di declinare la procedura di preparazione delle coppie secondo i termini di un accompagnamento costante, sia nelle fasi preliminari che in quelle successive all’arrivo del figlio.

Un cordiale saluto.

Irene Bertuzzi, Responsabile dell’Area formazione e accompagnamento di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini