Harghita (Romania): ancora bambini abbandonati nei reparti di maternità

Per l’ennesima volta i bambini abbandonati della Romania tornano ad essere al centro delle polemiche interne ed internazionali. Le ultime riguardano le affermazioni scioccanti che arrivano da Elekes Zoltan, capo della Direzione Generale di Assistenza Sociale e la Protezione del Bambino del distretto di Harghita – a 450 kilometri da Bucarest – “ogni anno, negli ospedali della città, vengono abbandonati circa 40 bambini, che entrano così nel sistema di protezione statale dell’infanzia”.
La notizia è data dalle prime pagine del quotidiano “Cronica Romena”.
Non è la prima volta che questo fenomeno viene denunciato dai media locali e internazionali. Tempo fa (2005) proprio l’abbandono nei reparti di maternità fece emergere una vera e propria compravendita di neonati ad opera delle madri stesse d’accordo con assistenti sociali.
Il fenomeno colpiva in modo particolare i reparti maternità delle grandi città come Bucarest, Oradea, Iasi, Cluj o Costanza.
Oggi è il turno di Harghita e i numeri sono uguali addirittura a quelli di trenta anni fa.

Tra i neonati abbandonati in quel distretto solo 8 trovano una famiglia. Una goccia in un oceano, se si pensa che sono quasi 1800 in totale. Elekes Zoltan ha puntato il dito contro “queste procedure adottive troppo lunghe e complesse”.

Il contesto è difficile; in Romania l’adozione internazionale è di fatto chiusa. Con l’entrata in vigore della legge sulla protezione del minore L.273/2004 le adozioni internazionali sono state fortemente limitate. L’Art. 39 della legge in oggetto consente infatti l’attivazione dell’iter adottivo solo per il bambino il cui nonno risiede all’estero.