Russia: futuri genitori a scuola di adozione

Una madre adottiva americana ha deciso di “restituire” un bambino adottato a Voronezh, in Russia, affermando: “non sono riuscita ad instaurare un sentimento sincero di attaccamento nei confronti di quel piccolo”. Potrebbe sembrare una cosa assurda ma è la dura realtà. Questa non è la prima volta che in Russia i bambini vengono “rispediti al mittente”

Un’epidemia di restituzioni, ecco il termine giusto per parlare di questo terribile fenomeno.

6.337 bambini sono stati restituiti agli orfanotrofi, di questi, 5.400  riconsegnati proprio su iniziativa dei nuovi genitori. Dietro a ciascuno di questi casi, si nasconde quasi sempre un conflitto a livello di rapporti familiari.

Per ovviare a tale problematica, lo Stato ha predisposto dei corsi di formazione presso le “scuole per gli aspiranti genitori adottivi”, fino a poco tempo fa facoltativi.  Il nuovo decreto del Ministero dell’Istruzione e della Scienza russo, che è entrato in vigore a settembre 2012, si è posto l’obiettivo di colmare proprio questa lacuna.

La disposizione ministeriale rende obbligatori i corsi per tutti coloro che intendono adottare un bambino. Sono state emesse anche delle raccomandazioni circa le caratteristiche della formazione: i corsi non devono durare più di tre mesi, e, se possibile, devono essere tenuti nei fine settimana o di sera.

Temi principali di tali incontri sono: la gestione delle paure e delle frustrazioni durante la fase di adattamento del bambino all’interno del nucleo familiare e la preparazione del nucleo familiare all’arrivo del bambino.

Inoltre, gli stranieri che desiderano adottare un bambino o una bambina di nazionalità russa, non devono studiare per forza in Russia, possono semplicemente presentare un certificato che attesti la partecipazione a un corso simile nel loro Paese di origine.

Una riforma positiva anche se soggetta a molte polemiche. Ad esempio, l’obbligo di presentare questo certificato di studi eseguiti non riguarda tutti i futuri genitori: ci sono delle eccezioni. I parenti più prossimi dei bambini e coloro che si sono già dimostrati eccellenti genitori adottivi  sono esonerati dal farlo. Ciò potrebbe sembrare piuttosto logico, se non fosse che, nella maggior parte dei casi analizzati, sono proprio i parenti a restituire, con più frequenza, i bambini agli orfanotrofi.

( Fonte: http://russiaoggi.it)