San Paolo: che cos’è l’istituto?

Riportiamo qui di seguito una parte dell’articolo scritto da una psicologa brasiliana sul significato dell’istituzionalizzazione in Brasile. Sfortunatamente ai giorni d’oggi possiamo notare che ancora molte persone hanno difficoltà a capire che cosa significano e come sono gli istituti attualmente. Si osserva che anche studenti di psicologia ancora chiamano gli istituti “orfanotrofi”, fatto che preoccupa molto i professionisti che lavorano in quest’area. Per questo motivo, si è ritenuto importante chiarire cos’è e cosa non è un ‘istituto’ e la psicologa Maria Lucía R. Gulassa lo fa in una forma molto didattica.

“L’istituto non è:

Un college, un ospedale, una chiesa, la famiglia del minore e non è neppure un magazzino, un deposito di esclusi, un residuo sociale, una spazzatura, un luogo di ombre, di elemosina, un luogo di mancanze e dolore, un reality show.

Ma allora cos’è un istituto?

– L’istituto é uno spazio per diagnosticare i suoi ospiti, per sviluppare la coscienza di se stessi, ricostruire la propria storia e progetto di vita.

– É uno spazio di protezione e accoglienza. È il riscatto del vincolo, ricostruzione del legame tra il minore e la famiglia. Cerca di considerare e ricostruire i gruppi di appartenenza dei minori e delle proprie famiglie nei vari gruppi della società.

– E´uno spazio di rispetto delle storie di vita e delle credenze. È il momento per conservare l’essenza dell’essere nella sua differenza.

– È uno spazio di riferimento, protagonismo, azione e autonomia.

– È la ricerca delle proprie potenzialità, conoscenza di se stessi e delle sue qualità, per cercare la propria realizzazione.

– È il recupero del desiderio di conquista, della capacità di sognare.

L’istituto é un tempo e uno spazio di diagnostico affinchè i minori e famiglie, con l’appoggio di una rete basica di protezione, possano ricostruire il proprio progetto di vita e il proprio posto dentro la comunità”.