Sapete che i maggiori fallimenti adottivi sono nelle famiglie che hanno già figli naturali?

Mario scrive:

Ma voi non avete proprio pudore!!! Con tutte le coppie che non hanno manco mezzo figlio in fila spero che non vi diano mai l’idoneità!Vi siete chiesti perché avete bisogno e siete così indignati? E dell’onnipotenza? Gli operatori sanno bene quello che fanno! Sapete che i maggiori fallimenti adottivi sono nelle famiglie che hanno già figli naturali? e ovviamente il figlio che viene reso indietro(con un nuovo trauma che forse non riuscirà mai a superare) è sempre quello adottivo! E chi si prenderà cura di questo bambino o adolescente? Sempre quell’operatore di turno che avrebbe “dovuto” scrivervi la relazione favorevole. Non continuo più…tornate a occuparvi dei vostri figli!


Caro Mario,

purtroppo l’allontanamento di bambini adottati da un nucleo con figli biologici accade e sicuramente la drammaticità e la traumaticità di tale situazione è intuibile nella sua vastità, un nuovo abbandono che compromette l’evoluzione psichica di un bambino.

Il problema, in una situazione di questo genere, sta nel non riuscire ad integrare la diversità in un nucleo famigliare che diventa così molto complesso garantendo il proprio spazio ed energie a ciascun figlio in base alle sue esigenze, ai suoi bisogni.

Il bambino che è stato abbandonato è un bambino che in un contesto famigliare potrebbe far fatica a fidarsi, ad entrare in sintonia, a comprendere le regole, ad andare a scuola, ad avere relazioni…è un bambino inizialmente sconosciuto, ermetico che si fa fatica a comprendere addirittura violento o aggressivo, richiedente ma espulsivo nello stesso tempo, poco piacevole….una descrizione comprensibilissima che tratteggia la necessità di amore, sicurezza e certezze. Una “mole di lavoro” notevole che richiede molto ai genitori, nel momento in cui la sensazione che il bambino adottato carico del suo bisogno che qualcuno si faccia carico del suo dolore esprime rabbia, fatica, aggressività verso il fratello biologico può avvenire e qui è necessario che i genitori siano pronti a tirar fuori tutte le loro risorse per fare in modo che questo incastro complesso tenga. Laddove un genitore non è in grado di “tenere nel tempo” allora tende ad individuare il capro espiatorio, l’elemento disturbante….l’espulsione del corpo estraneo e da qui nasce il fallimento adottivo o più esattamente il fallimento genitoriale.

Un qualsiasi operatore che si sia trovato a gestire una situazione simile non può non ricordare e deve utilizzare criteri più raffinati nell’accompagnamento all’adozione delle famiglie con figli biologici ma nello stesso tempo non ha neanche senso cadere in pregiudizi o valutazioni a priori.

Un caro saluto

Lisa Trasforini

Psicologa di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini